Imprese romane ottimiste. In barba al coronavirus

Secondo Piazza di Pietra la gran parte delle aziende riaprirà i battenti anche dopo la fine del lockdown

Quanto durerà effettivamente il lockdown? Sarà possibile tornare alla normalità, anche utilizzando le misure di distanziamento sociale? E quali provvedimenti economici adotterà per sostenere la sua attività economica? Sono queste le domande poste al campione di aziende, concentrate questa volta sulle prospettive degli imprenditori di Roma e provincia relativamente alla durata del lockdown e all’utilizzo delle misure messe in campo dal Governo per aiutare il tessuto produttivo italiano.

La Camera di Commercio di Roma ha elaborato una quinta indagine che offre un’analisi sull’impatto del coronavirus sul tessuto imprenditoriale locale. Più in generale, Piazza di Pietra fornisce un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, con l’obiettivo di identificare le misure che meglio si prestano a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie per un rilancio.

Ebbene?  La maggioranza degli imprenditori era preparata al prolungamento del lockdown, anche se aumenterà le perdite e ritiene possibile, con le dovute misure di sicurezza, un ritorno all’attività economica anche senza la fine dell’emergenza sanitaria. Da precisare come la quasi totalità del campione prevede di usare le misure messe a disposizione dal decreto Cura Italia.

Secondo l’indagine di Piazza di Pietra, la netta maggioranza degli imprenditori ritiene che il prolungamento al 13 aprile non comprometterà il proseguimento della propria impresa. Il 90% delle imprese infatti pensa che non sarà compromessa la riapertura della propria impresa, ma il 60% indica che comunque non sarà indolore perché aumenterà le perdite. Per il 10% potrebbe, invece, compromettere le possibilità di proseguire l’attività.

La maggioranza del campione ritiene poi possibile ritornare verso la normalità, anche se l’emergenza sanitaria non sarà ancora finita. Il 71% delle imprese infatti pensa di poter tornare alla normalità adottando le giuste misure di distanziamento sociale, anche se nel 29% dei casi non ne varrebbe la pena perché la domanda sarebbe ancora troppo bassa. Il restante 29% pensa che è meglio aspettare la fine dell’emergenza in quanto non potrebbe adottare le giuste misure di protezione.

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