Proprio mentre gli ultimi accertamenti investigativi fanno emergere nuove infedeltà al ruolo pubblico di Luca Lanzalone, qualcuno si chiede perché mai il cosiddetto «Mr Wolf» di Luca Parnasi sieda ancora nel Consiglio di amministrazione di Acea.
L’unico incarico al quale aveva rinunciato si scopre essere, infatti, quello di presidente della municipalizzata mentre resta ancora al suo posto (retribuito) come consigliere del Cda. Gli azionisti della multiutility Comune di Roma, Gdf Suez e Gruppo Caltagirone – non hanno infatti mai sottoposto all’assemblea la decadenza di Lanzalone dal suo ruolo, limitandosi a ratificare le sue dimissioni dalla presidenza.
La questione, scrive il CorSera, pare sia stata insomma lasciata alla buona volontà di «Mr Wolf». Il Campidoglio, in qualità di azionista di maggioranza, forse ha la fetta di responsabilità più importante per la permanenza di Lanzalone in Acea. Il protagonismo di Lanzalone nel ricoprire caselle e promuovere persone emerge dalle
carte dei pm.
Intanto a dieci giorni dalla sentenza che deciderà il suo destino di sindaca della Capitale, spuntano ancora chat su Virginia Raggi e Lanzalone. Quella pubblicata pochi giorni fa da Repubblica Roma vede Lanzalone chiamare Raggi “segretaria” scherzosamente perché lei gli gira richieste di appuntamenti che arrivano dal mondo pentastellato.