Nel 2024 nel Lazio i morti sul lavoro sono stati 107, un aumento di 18 vittime pari al 20,2 per cento in più a fronte di un incremento su base nazionale del 4,7 per cento. È quanto emerge dall’indagine di Eures commissionata dalla Uil del Lazio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e presentata oggi a piazza del Popolo a Roma nell’ambito dell’evento “No ai lavoratori fantasma”. Gli infortuni sul lavoro con esito mortale continuano a rappresentare una vera e propria piaga sociale all’interno del nostro Paese – si legge nel rapporto -, dove nel 2024 si registrano ben 1.090 vittime, con un aumento del 4,7 per cento rispetto alle 1.041 censite nell’anno precedente. Decisamente più marcato l’incremento nella regione Lazio, dove tra il 2023 e il 2024 gli infortuni con esito mortale aumentano del 20,2 per cento passando da 89 a 107, pari a +18 vittime in valori assoluti. A determinare in larga misura la dinamica osservata, con una crescita di ben 14 vittime rispetto al 2023 (da 59 a 73 nell’ultimo anno) è l’incidentalità sul luogo di lavoro, mentre per quelli in itinere, ovvero nel percorso casa-lavoro, la crescita delle vittime è pari a 4 unità (da 30 nel 2023 a 34 nel 2024). “Siamo qui – ha detto il segretario della Uil Lazio, Alberto Civica – per denunciare un mercato del lavoro sempre più precario ma vogliamo anche sensibilizzare l’opinione pubblica a partire dal voto per il referendum dell’8 e 9 giugno contro i licenziamenti illegittimi e per la sicurezza sul lavoro. Questo è il nostro obiettivo nell’immediato”.
A Roma – si legge nel rapporto – nel 2024 si contano ben 75 delle 107 vittime complessivamente censite nella regione. Più distanti le due province manifatturiere della regione, con 13 vittime a Latina e 11 a Frosinone, mentre valori inferiori si registrano nelle due province del Nord, con 5 vittime a Viterbo e 3 a Rieti. Il confronto con il 2023 segnala inoltre come l’incremento delle vittime censito su scala regionale sia determinato quasi esclusivamente dal risultato di Roma, dove queste crescono di ben 17 unità, passando da 58 a 75. Un incremento di 2 unità si segnala anche a Frosinone (da 9 a 11 vittime), mentre a Latina le vittime passano da 12 a 13. Infine il numero delle vittime diminuisce di unità a Viterbo (da 6 a 5) e a Rieti (da 4 a 3). Quella della Uil oggi a piazza del Popolo è “una bella iniziativa su un tema fondamentale, no ai morti sul lavoro e alla compressione dei diritti sul lavoro. Poi quando arrivano i dati Istat sulla natalità ci si stupisce ma il combinato disposto tra cattiva qualità del lavoro e un Paese in cui non esistono più politiche per la casa è ovvio che i giovani hanno difficoltà ad avere una vita autonoma: questo ingessa il Paese, fa stare male i più deboli e inibisce la crescita del Paese”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Su base annua, dal 2023 al 2024, nel Lazio le denunce per infortuni sul lavoro sono aumentate del 2,6 per cento. Nel confronto quinquennale dal 2019 al 2024 il numero complessivo degli infortuni denunciati ha subito un decremento dell’8,6 per cento, mentre concentrando l’attenzione sull’ultimo anno si osserva un loro aumento del 2,6 per cento (+5,8 per cento per quelli in itinere e -0,5 per cento per quelli in occasione di lavoro) cui, in valori assoluti, corrisponde una crescita di oltre 1.000 infortuni. Passando all’osservazione dei dati provinciali, è possibile osservare come la dinamica di crescita degli infortuni denunciati complessivamente registrato nel Lazio nell’ultimo anno, risulti determinato dal risultato delle province di Roma (+2,7 per cento e +849 denunce), di Frosinone (+15,3 per cento e +311 denunce) e, marginalmente, di Viterbo (+1,3 per cento e +25 denunce). Sul fronte opposto, le province di Latina e di Rieti registrano una flessione del fenomeno, con decrementi più significativi nella prima (-3,3 per cento, pari a -117 denunce) e di entità inferiore nella seconda (-2 per cento, pari ad un calo di appena 25 infortuni). L’indagine inoltre rileva una forte variabilità del contributo degli incidenti sul luogo di lavoro e sul percorso casa-lavoro, i primi rappresentano almeno i tre quarti del fenomeno totale.
“Sugli appalti abbiamo un dovere – ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca – nella sanità pubblica abbiamo avviato un’azione di stabilizzazione dei 3 mila precari, mancano alcune centinaia, e abbiamo lanciato concorsi per un lavoro a tempo indeterminato per 11 mila persone”, ha aggiunto. Rocca quindi ha ricordato che per gli operatori assunti a tempo determinato per il Giubileo è già in corso la procedura per la nuova assunzione. Inoltre “tra 10-15 anni il tema dei trasporti, per fare un esempio – ha concluso – sarà in mano a vetture automatiche, quindi non a guida umana, dobbiamo oggi avviare politiche di dialogo che sappiano intercettare come la rivoluzione digitale sta cambiando il modo di fare impresa”. E a guardare il primo trimestre 2025, nel Lazio si registra un incremento delle denunce di infortunio sul lavoro pari al 3,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024, che passano da 9.889 a 10.224 casi. Il numero di incidenti mortali nello stesso periodo rimane però invariato, con 15 decessi registrati sia nel primo trimestre del 2024 che in quello 2025.
L’aumento delle denunce per infortunio – prosegue il rapporto – è riconducibile principalmente alla crescita degli infortuni sul luogo di lavoro che rappresentano il 77,9 per cento del totale (7.968 casi) e che crescono del 5,7 per cento rispetto ai 7.539 casi rilevati nel primo trimestre 2024. Analizzando i dati provinciali, soltanto Latina nel primo trimestre del 2025 ha registrato una flessione degli infortuni (-5,3 per cento, passando da 835 a 791), peraltro superiore a quelle rilevata a livello nazionale (-1,6 per cento). Nelle altre province si osserva invece un significativo aumento del fenomeno, che comporta un incremento a livello regionale del 3,4 per cento (da 9.889 infortuni a 10.224). In particolare, a presentare incrementi superiori alla media regionale sono Frosinone (+15,4 per cento, passando gli infortuni da 500 a 577), Rieti (+10,2 per cento, da 265 a 292) e Viterbo (+5 per cento, passando da 438 a 460). La Città metropolitana di Roma, pur concentrando la maggior parte degli infortuni, con 8.124 casi (79,5 per cento del totale regionale), registra un aumento più contenuto (+3,5 per cento, passando da 7.851 a 8.124 casi).