Lazio, la piccola impresa è a rischio estinzione

Zero credito, pochi investimenti e burocrazia soffocante affossano le pmi, dice una ricerca Swg. Tagliavanti: rischiamo la polverizzazione aziendale

Piccolo, forse, non è più bello. La piccola impresa vive il suo momento più difficile dalla fine della guerra e senza risposte appropriate si rischia la “polverizzazione aziendale” per dirla con le parole del presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti.

Promotore questa mattina di una tavola rotonda presso il Tempio di Adriano, alla quale hanno partecipato i maggiori rappresentanti delle imprese. Filippo Tortoriello (Unindustria), Renato Borghi (Confcommercio) e Walter Giammaria (Cciaa). Insieme a loro, Tommaso Nannincini, economista in forza alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, parlamentare della Lega Nord ed Enzo Risso, direttore scientifico della società di statistica Swg.

Lo spunto è arrivato proprio da una ricerca di Swg su 1200 piccole “Dall’analisi di mercato – ha detto Risso – abbiamo riscontrato che la crescita sospinge solo le grandi imprese e le imprese di servizi pubblici sociali emarginando le piccole imprese. Le difficoltà del sistema italico, prosegue, riguardano l’accesso e la riscossione del credito, calo del lavoro, la burocrazia e la crescita della concorrenza. Quello che auspichiamo è che le Camere di Commercio restino centrali per lo sviluppo delle imprese nel territorio laziale e nazionale”.

Nel dettaglio, dalla ricerca emerge come “in difficoltà sia il 43% delle piccole imprese, il 48% del settore manifatturiero e le imprese di Frosinone e Latina con rispettivamente il 45% e il 44%. In forte difficoltà anche il settore dell’Edilizia con il 42%, Commercio e logistica 44% e l’Agricoltura con il 44%”. In buona sistanza il motto “piccolo è bello” riferito alle imprese minori “non funziona più da tempo”, si legge ancora nel documento.

Tra le maggiori difficoltà delle piccole imprese c’è l’accesso al credito, la difficoltà nel rientrare dei crediti maturati, sia con i privati che con lo Stato e una burocrazia soffocante. Il tutto, spiega la ricerca di Swg, porta a una progressiva asfissia del sistema imprenditoriale di piccolo taglio del Lazio, impossibilitato a investire e innovare il proprio business, proprio per la difficoltà nel reperire le risorse.

“Risulta difficile auspicare la crescita delle imprese italiane nel contesto di difficoltà attuale, determinate anche da questioni burocratiche e fiscali” ha dichiarato il commissario di Confcommercio Roma e Lazio  Borghi. “E’ presente un problema relativo ad una stretta creditizia, ma anche uno di mercato, con difficoltà a reperire nuovi clienti e a fidelizzare quelli esistenti. Le aziende hanno bisogno di un sostegno, che possono dare le Camere di commercio ma anche le associazioni di categoria”.

Per far ripartire un percorso di sviluppo per le imprese italiane è “necessario trovare volani di crescita, con un aggiustamento strutturale”, ha dichiarato il presidente del Comitato strategico per il contrasto alla povertà educativa presso la presidenza del consiglio dei ministri Nannicini. “La crisi di questi anni, secondo Nannicini, ha distrutto un pezzo importante capacita’ produttiva, “e questo deve essere un dato di partenza per qualsiasi azione politica ed economica che mira alla crescita”.

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