Si allunga di ora in ora l’elenco di Paesi e compagnie aeree che, spaventate dall’emergenza sanitaria nel nostro Paese, stanno alzando la “cortina di ferro”, fatta di controlli e restrizioni.
Ad alzare il livello di allerta, l’annuncio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato tutta Italia zona protetta, una decisione che sta creando un effetto a catena, con il nostro Paese, sempre più isolato, nella morsa di divieti e provvedimenti sempre più stringenti.
Poche ore fa British Airways ha annunciato la cancellazione di tutti i voli da e per l’Italia. Stessa misura presa da Ryanair. Fanno parte dell’elenco anche Jet2 (compagnia low cost britannica), Wizz Air (compagnia low cost ungherese) passando Air France, che sospende tutti i voli da e per l’Italia dal 14 marzo al 3 aprile e fa il paio con Air Canada che ha deciso di sospendere fino al primo maggio tutti i voli da e per l’Italia a causa dell’emergenza Coronavirus.
Nel frattempo, il blocco dei voli da e per l’Italia deciso dalla Spagna mette a rischio anche il regolare svolgimento di Champions ed Europa League che, a questo punto, senza una deroga per i club dovrà fermarsi. Anche l’Uefa, il massimo organismo del calcio europeo, a questo punto dovrà prendere atto la semplice soluzione delle porte chiuse può non essere sufficiente.
Hong Kong, intanto, ha introdotto la quarantena obbligatoria per chiunque arrivi dall’Italia o vi abbia soggiornato nei 14 giorni precedenti. La restrizione entra in vigore da giovedì prossimo 12 marzo e prevede l’isolamento nei centri adibiti dal Governo.
Stop anche dall’Iran e da Israele – All’isolamento del nostro Paese contribuiscono poi anche le decisioni di quei Paesi di sospendere i voli con l’Europa in generale – ad esempio Iran – o di vietare l’ingresso nel Paese a chi proviene dall’Italia: Israele ha adottato questa misura di sicurezza nei giorni scorsi, aggiungendo poi l’obbligo di quarantena per chiunque arrivi nello Stato ebraico.
Defezioni anche sul fronte dei collegamenti marittimi: l’Albania ha deciso di imporre il divieto totale di collegamenti con la sponda occidentale dell’Adriatico, includendo anche i traghetti oltre ai voli aerei.