L’ultima di Ama, ora cede 10 mila cassonetti

La municipalizzata affitterà a terzi i contenitori verdi in plastica per un periodo di tre anni per fare un po' di cassa

La sede di Ama

Cassonetti in cambio di soldi. E’ l’ultima mossa di Ama, che gioca la carta dei contenitori verdi in plastica per fare un po’ di cassa. Diecimila cassonetti, per la precisione. Tutto emerge da una procedura di gara appena avviata dalla municipalizzata dei rifiuti, avente per oggetto la “la cessione di cassonetti in polietilene per un periodo di 36 mesi”. Il tutto a fronte del versamento di 14 mila euro.

Dai documenti di Ama emerge un “quantitativo pari a circa 10.000 contenitori per il tre anni considerando una massa media pari a 50 chilogrammi contenitore ed un coefficiente di frazione di materiale non plastico pari a circa il 5% (cinque per cento)”. L’idea di Ama è quella di “affittare” i cassonetti in eccedenza o a ditte terze oppure ad altre amministrazioni locali, a corto di contenitori per la spazzatura.

Pensare che però, proprio a Roma, si rischia l’ennesima crisi dei rifiuti, e qualche cassonetto in più avrebbe fatto comodo. Primo problema, Ama ha perso una gamba. Pochi giorni fa il dg Stefano Bina, in sella alla municipalizzata da 14 mesi insieme al presidente Lorenzo Bagnacani ha rassegnato le dimissioni, ufficialmente per motivi personali. In verità Bina pare non andasse molto d’accordo con l’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari.

Ma la sostanza non cambia, visto che oggi Ama si ritrova senza la sua figura operativa apicale, per giunta a ridosso del Natale. L’addio di Bina, col rischio ora di affiancare un altro manager che potrebbe stravolgere il lavoro portato avanti fin qui dall’ex di dg, è però un problema più di emotività che altro.

L’altro secondo buco nero di Ama si chiama impianti non più all’altezza. Questa testata ha più volte sottolineato l’assenza di un piano industriale con robusti investimenti per la realizzazione di nuovi impianti. Misura ancor più urgente, dal momento che, e siamo al secondo segnale nefasto, pochi giorni fa il consorzio Colari che fa capo a Manlio Cerroni, ha annunciato il taglio del trattamento dell’indifferenziato: due Tmb del consorzio, in uso ad Ama, lavoreranno solo 700 tonnellate di spazzatura al giorno contro le tradizionali 1.200.

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