Metro C di Roma, il presente della linea tra affidabilità e bisogno di treni

Il monitoraggio AcoS e le riflessioni di Salviamo la Metro C. I nodi da sciogliere sulla terza metro di Roma

Sono solo due pagine quelle che l’AcoS dedica alla Metro C di Roma. Parliamo del monitoraggio indipendente sul tpl capitolino realizzato dall’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali di Roma Capitale. Poche pagine ma dense di spunti e di riflessioni sul presente della terza linea di Roma. Un quadro a luci e ombre dove emergono – tra i tanti – due dati di grande interesse: la tendenziale affidabilità della linea e la necessità che la stessa abbia più treni a disposizione.

“La linea C è stata perturbata, nel corso del 2022, prevalentemente da due tipologie di eventi: 5 chiusure principali per cause endogene, riguardanti l’intera linea, e la chiusura per causa esogena della tratta Grotte Celoni-Pantano a causa dello svio di un treno presso i tronchini di inversione a Pantano. I rallentamenti, che hanno colpito per 27 volte la linea, sono stati causati per il 52% delle volte da atti vandalici che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine: una casistica alla quale la linea sembra essere particolarmente esposta, forse a causa dell’assenza del macchinista a bordo nella metropolitana automatica” spiega l’agenzia. Introducendo, con queste parole, un nuovo elemento di riflessione sulla mobilità a Roma, forse intuitivo ma ora suffragato da dati e statistiche: l’importanza del personale, in primis del macchinista, per evitare problemi di vandalismo e per garantire di conseguenza una maggiore sicurezza di tutti i passeggeri. Sui numeri di AcoS, Salviamo la Metro C ha tratto delle conclusioni che fotografano bene lo stato della linea, i suoi problemi e le prospettive per il futuro. Con un occhio anche al grande evento che avrà luogo a Roma nel 2025.

“La Linea C si conferma quella più affidabile, meno la tratta esterna tra Grotte Celoni e Pantano che cumula un maggior numero di ore di disservizi. Tuttavia, balza agli occhi soprattutto un dato che la differenzia dalle altre due linee. L’incidenza dei guasti ai treni sul monte ore dei disservizi è il 13% sulla linea C, il 7% sulla B, il 4% sulla A. In altre parole, quasi doppia rispetto alla Metro B, più che tripla rispetto alla Metro A. Sensibilmente più elevata, e probabilmente correlata alla prima, anche l’incidenza dei malori dei passeggeri sulle ore di disservizio: 11% sulla C, 7% sulla B, 4% sulla A – spiega il comitato – come riporta ACoS, infatti, la dotazione ridotta di convogli, che consta di sole 13 unità per 18 km di linea, non consente all’esercente di erogare un servizio con frequenza superiore a 5 corse/ora, un treno ogni 12 minuti, e rischia di peggiorare in vista del prolungamento della linea a Colosseo, +3,6 km, +2 stazioni. Come abbiamo spesso raccontato, corse poco frequenti implicano, soprattutto in ora di punta, maggiori perturbazioni del servizio fino a quando la domanda non si adegua alla limitata offerta ovvero fino a quando una parte delle persone torna sul mezzo privato, con buona pace dei proclami sulla mobilità sostenibile che leggiamo e sentiamo quotidianamente da Sindaci e Assessori che si avvicendano nel tempo. Le risorse per l’acquisto di nuovi 11 treni ci sono, da DPCM 15/12/2022, DM 86/2018 e da Legge di Bilancio 2019, ma a due anni dalla prevista inaugurazione della tratta fino a Colosseo ancora nessuna novità sul loro acquisto e l’unica certezza è che non inizieranno ad arrivare nemmeno per il 2025”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014