Metro C, il nuovo psicodramma romano. Invocando il Tesoro

Ad oggi l'opera non sembra essere meritevole dei fondi necessari al suo completamento. Ma dal Mef non vogliono gettare la spugna. Una cosa è certa, a due mesi dal Giubileo girare per Roma è roba da cuori (e nervi) forti

photo credit: Roma Capitale

Volendo parafrasare Carlo Emilio Gadda, verrebbe da dire Quer pasticciaccio brutto della metro C. E forse è proprio così. A meno di due mesi da Giubileo, Roma rischia di rimanere priva, almeno in oarte, di una delle sue infrastrutture chiave. Mentre i romani, quelli che ancora si tengono lontani dalle due ruote, cominciano a dare i primi segni di cedimento nervoso al volante, causa traffico. E pensare che, dopo il quasi certo taglio da 425 milioni ai fondi per la tratta, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che insieme alla Ragioneria ha il boccino in mano, ha riaperto la porta. Lo spettro di una metro monca c’è tutto, attenzione, ma non tutto è perduto.

“La logica che sta dietro le nuove regole di bilancio, piacciano o no è che bisogna stanziare le risorse quando si è sicuri di realizzare le opere: aiutate il ministro dell’Economia a vincere il Nobel dell’austerità a Bruxelles. Quando le amministrazioni mi chiedono stanziamenti, mi devono dimostrare che hanno il progetto esecutivo e che sono in grado di spendere e presentare il timing di esecuzione, allora io metto i soldi”, ha spiegato Giorgetti, pochi giorni fa. “Invece sulla Metro C manca la progettazione definitiva, magari si fa in 20 giorni, ma temo di no, però è un’opera meritoria e quindi vediamo come organizzarci. Purtroppo per tanti motivi in questo Paese, nonostante tanti tentativi lodevoli di modificare il Codice Appalti, il ciclo delle opere pubbliche è molto complicato”.

Insomma, tutto e niente. E pensare che alle 5:30 del mattino di 10 anni fa la terza linea della metropolitana di Roma era nata. Dopo anni di lavori, attese e contenziosi, il 9 novembre 2014 partiva il primo treno della linea automatica di Roma. Il successivo 29 giugno 2015, per i santi Pietro e Paolo patroni di Roma, il servizio è stato esteso da Centocelle a Lodi; il 12 maggio 2018 è stato finalmente centrato il nodo di San Giovanni. A tendere per ottobre 2025, durante il suo secondo Giubileo, la metro C verrà prolungata fino al Colosseo, ma la strada da fare è ancora tanta.

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