La rivoluzione a volte è questione di comunicazione. E così, per traghettare definitivamente l’Italia nel regno della mobilità elettrica, sarebbe bene prima spiegare agli automobilisti i benefici delle quattro ruote verdi. Per questo è nato Electric Mobility Channel (Emc Tv, canale 148 di Sky), canale tutto romano (la sede è in zona Piramide) dedicato alla mobilità sostenibile e il cui presidente, Giuseppe Nucci ha accettato di scambiare quattro chiacchere con Radiocolonna.it.
Tanto per cominciare, a che punto è l’Italia? “Siamo un bel po’ indietro rispetto ad alcuni paesi nordici che per esempio rispetto a noi hanno investito molto di più su colonnine e stazioni di ricarica. Adesso forse possiamo sperare in qualche cosa in più, penso al nuovo piano industriale dell’Enel, fortemente improntato alla mobilità elettrica”.
Secondo Nucci il problema è però anche culturale oltre che industriale. “Oggi la gente ne sa troppo poco sull’auto elettrica e alla fine è come se fosse spaventata. E invece no. Se si riuscisse a spiegare bene quali sono le vere potenzialità di un’auto elettrica, sarebbe tutto più semplice. Anche per questo è nato Emc, siamo pionieri nella comunicazione al grande pubblico della mobilità elettrica”.
E Roma? “La Capitale avrebbe un gran bisogno di nuove forme di mobilità. Oggi vive un grande divario anche con le città del Nord Italia, che hanno fatto grandi passi in avanti in questo senso”, spiega il numero uno di Emc. Il quale proprio per aumentare la percezione del cambiamento sostenibile, sarà promotore presso la Fiera di Roma il prossimo aprile di Sem, la prima rassegna di livello internazionale sulla sicurezza e la mobilità verde organizzata a Roma.
Per la prima volta insieme, si affronteranno i temi della sicurezza stradale, dell’auto e dei veicoli a impatto zero, delle nuove tecnologie per la mobilità e delle Smart Cities che stanno rivoluzionando la vita di milioni di cittadini. “Vogliamo fare proprio questo. Parlare alla gente, ai giovani e meno giovani e comunicare le potenzialità di un mercato in ascesa”, conclude Nucci.
