Mutui, gli enti locali hanno meno debiti con le banche

Cala l'esposizione di comuni e regioni. Nel Lazio lo scorso anno 38 milioni di prestiti

Frenano i mutui concessi da banche e Cdp agli enti territoriali. I risultati dell’indagine mostrano nel 2017 un livello di nuove concessioni pari a 637 milioni, di poco inferiore rispetto ai 655 milioni rilevati nel 2016 (-2,8 per cento). Dall’indagine, condotta dalla Ragioneria di Stato e riguardante i mutui concessi per il finanziamento di opere pubbliche, emerge come nel 2017 ai comuni e città metropolitane sono ammontati a 38 milioni di euro, il grosso dei quali, circa 17 milioni, destinato all’edilizia sociale.

Guardando ai dati nel loro complesso, gli enti locali sono meno indebitati per mutui. Il debito residuo delle amministrazioni territoriali (comuni, province e regioni) al 1° gennaio 2018 si è attestato a quota 51,3 miliardi a fronte dei 53 miliardi registrati al 1° gennaio 2017. La riduzione è pari allo 0,16% del Pil. In calo anche lo stock dei prestiti obbligazionari: da 7,7 a 7,2 miliardi. È quanto emerge dall’indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali per il finanziamento degli investimenti (anno 2017) diffusa ieri dalla Ragioneria generale dello stato.

L’analisi riguarda lo stock di debito residuo e i flussi annui (nuove concessioni e rate di ammortamento), distinti secondo le classi degli enti beneficiari, le tipologie di opere finanziate e la distribuzione territoriale degli enti beneficiari. Una sezione apposita è dedicata ai prestiti obbligazionari sottoscritti dagli Istituti facenti parte del campione. Per quanto riguarda le concessioni di crediti alle regioni e alle province autonome, l’indagine della Rgs evidenzia come per il finanziamento degli investimenti siano stati erogati 1.268 milioni a fronte dei 2.303 milioni dell’anno precedente, con una diminuzione pari al 44,9%.

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