L’autista dell’auto bianca presa in un regolare parcheggio in centro, guida e ci dice…
‘’…(gli NCC) nessuno di loro si attiene alle regole. Dovrebbero infatti lavorare solo su prenotazione, invece li incontriamo dovunque, alla stazione come negli aeroporti o nei pressi degli alberghi per intercettare possibili clienti. Si comportano come se fossero alla guida di taxi, ma noi però siamo sottoposti a una tassazione più pesante e a precisi accertamenti dell’attività svolta ’’. Non si fa pregare il tassista che ci sta accompagnando alla stazione Termini quando gli chiediamo cosa ne pensa della mobilitazione degli NCC.
‘’Bastava che si attenessero al regolamento, invece la fanno da padroni e ci danneggiano pesantemente anche attraverso accordi sottobanco con il personale degli alberghi.’’ Aggiunge, approvando quindi la ‘’stretta’’ che è stata introdotta con il recente decreto del governo.
Il servizio di noleggio con conducente – sono quasi 80 mila gli operatori – si rivolge ad un’utenza specifica che richiede il servizio direttamente alla sede del vettore per un determinato trasporto, senza limite temporale con possibilità di variazione e/o integrazione durante il viaggio. L’inizio del servizio deve però avvenire all’interno del territorio comunale che ha rilasciato la licenza, mentre il prelevamento dell’utente può effettuarsi dovunque. Le vetture, cioè devono partire e tornare nelle apposite rimesse dove sono parcheggiate, a meno di autorizzazione dell’Amministrazione a posizionarsi in altri spazi appositamente individuati. In particolare a differenza dei taxi, che sostano su aree pubbliche ben evidenziate, il servizio ncc non è obbligato a svolgere la ‘’corsa’’ all’interno del solo territorio comunale. Per di più la prestazione non è regolata da alcun tipo di tassametro ma si basa esclusivamente su un accordo fra conducente e cliente, in forma privata mediante comunicazione telefonica, o elettronica.
Ora secondo il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri alla vigilia di Natale, gli ncc potranno operare all’interno della provincia senza l’obbligo di tornare in sede, ma solo nel caso in cui nel ‘’foglio servizi’’ siano già indicate ‘’più prenotazioni oltre la prima’’. Il decreto prevede una deroga di 2 anni per chi ha contratti con altri territori che sono stati stipulati 15 giorni prima dell’entrata in vigore della nuova normativa. Infine si prevede un moratoria di 90 giorni per le sanzioni oltre allo stop del rilascio di nuove autorizzazioni. Troppi sono i comuni che si stanno dimostrando ultra generosi! Questo è possibile finchè non sarà completamente operativo il nuovo ‘’archivio informatico pubblico nazionale’’ in cui saranno registrate le licenze degli ncc e dei taxi.
Certo si tratta di vincoli più circostanziati che in passato, con la prospettiva anche di maggiori controlli. Ma certo è, che più attenzione e severità – come sostiene il ‘’nostro’’ taxista – doveva da tempo essere applicata per frenare comportamenti irregolari che incidono pesantemente sull’immagine e la rispettabilità della categoria e di conseguenza della Capitale.