Periferie Roma: piano da 100 milioni per fogne, luce e acqua – VIDEO

previste del Piano per le opere pubbliche dei programmi urbanistici,

Presentazione del Piano per le opere pubbliche dei programmi urbanistici nelle periferie avvenuta in Campidoglio, in cui sono intervenuti il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l'assessore all'Urbanistica di Roma, Maurizio Veloccia e il presidente della commissione VIII Urbanistica, Tommaso Amodeo.

Interventi sull’illuminazione pubblica, creazione di nuovi marciapiedi, completamento della rete potabile e fognaria nelle periferie. Sono solo alcune delle opere previste del Piano per le opere pubbliche dei programmi urbanistici, sostenute da una dotazione iniziale di 100 milioni di euro. Il Piano prevede un vero e proprio cambio di paradigma perché Roma Capitale torna a realizzare direttamente le opere pubbliche di urbanizzazione superando il regime di esclusivo affidamento ai privati. Questa mattina, i progetti sono stati presentati in Campidoglio dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, all’assessore all’Urbanistica di Roma, Maurizio Veloccia e dal presidente della commissione VIII Urbanistica, Tommaso Amodeo. “Oggi parte un programma senza precedenti di interventi nelle periferie – ha affermato Gualtieri – per tanti quartieri che sono privi di opere primarie, che non hanno illuminazione e fogne o non sono collegati adeguatamente perché si è bloccato tutto da anni. Ci sono soldi fermi e procedure bloccate ma noi abbiamo lavorato molto per questo piano da 100 milioni che ci consentirà di intervenire in tantissimi quartieri. Tantissimi interventi studiati con i cittadini. Perché a Roma non ci possono essere quartieri di serie A e serie B e nelle periferie bisogna recuperare il tempo perduto”, ha sottolineato il sindaco.

Il Piano, che mancava da decenni, agisce in maniera coordinata su più fronti: Piani di zona, Piani di recupero urbano e le cosiddette Zone O e Toponimi nei quartieri un tempo abusivi di Roma, e prevede circa 32 milioni di euro ricavati dalle entrate derivate dallo sblocco delle procedure di affrancazione e trasformazione. Questa somma sarà destinata ai Piani di zona che permetteranno di portare a termine interventi di urbanizzazione primaria e secondaria. Tra questi ci sono anche gli oltre 5 milioni stanziati nel Piano di zona Trigoria IV in via Trandafilo, che saranno investiti per cabine elettriche, completamento della rete potabile, fognaria, elettrica e illuminazione pubblica e i 4 milioni per il completamento delle opere nel Piano di Zona B44 di Torresina 2, utilizzati anche per la manutenzione delle strade e migliorie della segnaletica. Sono inoltre previste opere analoghe a ponte Galeria per circa 5,4 milioni, Colle Fiorito per circa 4,5 milioni, Pian Saccoccia per circa 3,2 milioni, Tor Cervara per circa 4,3 milioni, Osteria del Curato per circa 3,4 milioni e Muratella per circa 1,4 milioni di euro. L’assessore Veloccia, ha aggiunto: “È un cambio di paradigma dell’urbanistica romana perché abbiamo fatto un pacchetto di 100 milioni di opere che vanno a sanare alcuni quartieri popolari e periferie.

Per la prima volta da 15 anni – ha continuato Veloccia – l’urbanistica si riappropria del ruolo di regia delle trasformazioni e anche di attuazione diretta delle opere pubbliche. Per tanti anni le opere pubbliche le hanno fatte solo i privati in alcuni casi bene in altri male e in quei casi Roma capitale era impotente. Oggi invece con questi 100 milioni che abbiamo messo a bilancio e altri che ne metteremo in futuro stiamo recuperando il ruolo di guida nelle trasformazioni. Con questo accordo quadro riusciremo a colmare le distanze”.

Mentre, per quanto riguarda i Piani di recupero urbano, sono circa 45 milioni le risorse derivanti da fondi ex articolo 11 destinati alla realizzazione di opere attese da anni. Tra queste ci sono il restauro e sistemazione museale del Casale della Massima e la realizzazione di un ponte ciclopedonale e tra il quartiere Magliana e Valco San Paolo. Sono circa 23 milioni, invece, i fondi destinati alle zone ex abusive, Zone O e Toponimi, e provengono dai versamenti delle Associazioni consortili di recupero urbano e da oneri per sanatorie dei condoni delle zone O.

“Il circolo virtuoso è che finalmente abbiamo rimesso in moto i meccanismi delle affrancazioni e delle trasformazioni – ha commentato il presidente Tommaso Amodeo -. Con questo diamo soddisfazione ai cittadini dei loro diritti, e il Comune incassa risorse pregiate per fare le opere”. La realizzazione delle opere presentate avverrà attraverso due distinte modalità: nel caso delle opere relative alle Zone O e ai Toponimi saranno progettate e attuate direttamente dalla società in house Risorse per Roma, mentre per le opere di urbanizzazione previste nei Piani di zona e nei Piani di recupero urbano, sia la progettazione esecutiva sia la realizzazione, avverrà attraverso lo strumento dell’accordo quadro.

In tale ottica l’amministrazione capitolina ha indetto lo scorso 20 settembre una gara dal volume di circa 200 milioni di euro gestito dalla Centrale unica degli appalti che si concluderà il 28 ottobre 2024.

L’Accordo avrà una durata di 48 mesi a partire dalla data di sottoscrizione del primo contratto applicativo. Sarà possibile, inoltre, incrementare nel tempo la dotazione finanziaria e, di conseguenza, la quantità delle opere del Piano attraverso ulteriori versamenti Acru.

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