“Più taxi e liberalizzazione NCC. Giorgia Meloni abbia coraggio” parla Aloisi

Il dirigente Anitrav-NCC a Radiocolonna: Fiducia nella premier, meno in altri esponenti della maggioranza

Libertà, merito e aiuto alle imprese che creano lavoro. Parte da queste tre parole – che hanno il sapore di principi-guida per un’efficace azione di governo – Giulio Aloisi, per auspicare un rapporto fruttuoso tra il mondo del noleggio con conducente e l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Un tema che appare spinoso, visto che il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture è guidato da quel Matteo Salvini che in molte occasioni ha strizzato l’occhio ai taxi; il viceministro è invece Edoardo Rixi, tra i protagonisti, tre anni fa, di una modifica del trasporto pubblico non di linea criticatissima dal mondo degli NCC.

“Ancora non sappiamo a quale esponente dell’attuale governo andrà la delega relativa al nostro settore, attendiamo con ansia ma già il fatto che non si tratti di Rixi ci fa tirare un sospiro di sollievo – racconta a Radiocolonna il dirigente di Anitrav-NCC – siamo preoccupati perché è noto che il centrodestra italiano si sia mostrato marcatamente pro-taxi negli ultimi anni. Io, personalmente, ho fiducia nei confronti di Giorgia Meloni e della parte del suo partito più progressista, ovvero quella che guarda alle imprese e non alle lobby”.

Aloisi chiede chiarezza nei confronti delle 40mila imprese NCC che tanto hanno sofferto durante la pandemia e che ora confidano in politiche attente alle proprie esigenze.

“Ci sono tante imprese NCC che possono sviluppare tanta energia, dare occupazione e contribuire ad alimentare il PIL. Siamo come un cavallo in gabbia, che scalpita e che potrebbe trainare lo sviluppo. È di qualche giorno fa la notizia che il PIL italiano fa s’è alzato, secondo numerosi osservatori ed esperti grazie soprattutto ai servizi del turismo, un mondo che vede gli NCC in prima linea – è la riflessione di Aloisi – serve una riformulazione della nostra legge, la 21/1992, in una chiave moderna, con prospettive meritocratiche e lontane dalla difesa dalle lobby. Ad oggi ancora non siamo stati convocati dal dicastero e, come detto, al MIT ancora non si sa chi avrà la delega ai trasporti non di linea. Si veda quello che succede a Roma: la mobilità è un problema, i taxi sono irreperibili e serve il coraggio di scelte importanti, come l’aumento del numero dei taxi e la liberalizzazione parziale del nostro settore. Giorgia Meloni parla di meritocrazia e con noi ha la possibilità di mettere in pratica questo principio: se un imprenditore è bravo, gli si dovrebbe consentire di aumentare le vetture e quindi l’occupazione”.

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