Pnrr, a Roma i cantieri restano al palo: partito solo l’8% delle opere

Il dossier pubblicato dall'Osservatorio dei costruttori Acer Risorse per oltre 2mila interventi da spendere entro il 2026

Il cantiere del Mercato San Silverio a Roma

Cantieri e Pnrr: stando all’ultimo monitoraggio ufficiale dell’associazione dei costruttori romani,  è stato affidato soltanto l’8 per cento delle opere totali. Lo scrive il Messaggero.

Questi soldi vanno spesi entro il giugno del 2026, altrimenti andranno restituiti, ma grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) Roma e la sua provincia si sono viste piovere addosso risorse straordinarie per gli investimenti mai ottenute nell’ultimo decennio; quattro miliardi di euro, dei quali quasi 2,2 assegnati direttamente alla Capitale, cioèè senza doverli dividere con al tre città del Lazio, Partiamo di 1,3 miliardi che devono essere spesi entro il 2026 per infrastrutture, ambiente e progetti sociali, il mezzo miliardo destinato al programma Caput Mundi per restaurare il patrimonio artistico ed architettonico, i 300 milioni che cambieranno il volto degli studios di Cinecittà e i 110 milioni che contribuiranno a dotare anche la Città eterna del suo Technopole, nato in primis su proposta di Unindustria, la Confindistriadel Lazio.

Fin qui l’esito alla partecipazione dei bandi, con Roma che sì mostra ta molto attiva, anzi aggressiva, nonostante qualche incidente di percorso: su tutti lo stop al finanziamento di biodigestori e isole ecologiche, non entrati in graduatoria per motìvi burocratici dopo essere stati ammessi nella griglia del ministero della Transazione. Poi, ottenuti i soldi, c’è da avviare le opere: progettazioni, bandi di gara e assegnazione. E su questo fronte Roma sarebbe indietro. Riprendendo gli ultimi dati dell’Osservatorio creato da Acer, l’associazione dei costruttori romani, e Tor Vergata, il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, ha lanciato l’allarme per Roma e Provincia; «A fronte di oltre 2,334 opere già finanziate, solo per 377 sarebbe stato avviato l’iter procedurale, le gare sono partite solo nel 15 per cento dei casi, ma le aggiudicazioni sono solo 31 e i cantieri aperti sono 1’8 per cento», Per la cronaca, il report è del 25 gennaio scorso, a breve dovrebbe esserci un aggiornamento, ma da allora le percentuali non sono cambiate in maniera rilevante: le gare lanciate, per esempio, sfiorerebbero il 20 per cento del totale che si occuperanno sia della progettazione degli interventi, senza la quale possono avanzare le gare, e dell’affidamento delle opere come rup (responsabile unico del procedimento). A Palazzo Senatorio – oltre a inviare al ministero della Coesione un aggiornamento sull’avanzamento dei lavori – si aspettano novità sul fronte delle misure disposte dal ministero Raffaele Fitto per aiutare i Comuni ad accelerare le progettazioni. Sempre al governo il Campidoglio chiederà di trovare finanziamenti alternativi per quei dossier (soprattutto sul versante scolastico) che non sono stati inseriti nelle graduatorie del piano nazionale di ripresa e resilienza. Quella che si apre domani sarà una settimana importante anche per gli investimenti su un altro fondo: martedì è in programma la cabina di regia tra governo e Comune di Roma per il giubileo e Palazzo Chigi dovrebbe sbloccare il secondo Dpcm per opere che valgono circa 300milioni di euro. Una serie di interventi che riguarda i cosiddetti interventi complementari come la manutenzione delle strade secondarie, la creazione di nuovi spazi di accoglienza per i pellegrini, ma anche fondi per accompagnare la realizzazione di due grandi incompiute della città come il rifacimento del Ponte della Scafa e le costruzione di quello dei Congressi. A Palazzo Senatorio sperano che il governo possa, all’ultimo momento, anche aumentare la dotazione di questo pacchetto.

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