Non si arresta la polemica a Roma sull’istituzione di una Zona 30 che abbraccia il centro storico. Secondo il centrodestra, con Lega e Fratelli d’Italia in testa, il provvedimento dell’amministrazione punta a far cassa con le multe che saranno comminate a chi non rispetterà i nuovi limiti di velocità, i quali – sul lungo periodo – riguarderanno tutta la viabilità secondaria della Capitale, a partire da un elenco di 50 strade già individuate e distribuite tra 9 dei restanti 14 Municipi.
Dopo diverse proteste delle opposizioni, l’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patané, in un lungo video pubblicato sui suoi social network ha difeso il provvedimento, sostenendo che la minore velocità su strada oltre a contenere gli incidenti stradali comporterà anche una riduzione dell’inquinamento, sia atmosferico che acustico. “Prevediamo una riduzione dell’inquinamento e del rumore – ha detto -. Sull’inquinamento atmosferico riduciamo del 19 per cento le emissioni del biossido d’azoto, del 3,8 per cento quelle di anidride carbonico e del 3,6 per cento quelle di ossido di carbonio. Il rumore medio giornaliero si riduce di 2,1 decibel, il 38 per cento in meno di intensità sonora”. Al confronto, a Parigi ad esempio “con il cento per cento della viabilità a 30 km/h si è ridotto del 16 per cento il numero delle vittime e del 7 per cento quello dei feriti gravi, inoltre il rumore della città si è ridotto di 1,4 decibel”, ha spiegato l’assessore.
La misura, secondo l’assessore Patané, ha però come obiettivo prioritario la riduzione di morti e feriti su strada. “Il costo sociale degli incidenti a Roma si aggira attorno a un miliardo di euro l’anno, significa 350 euro l’anno pro-capite. La maggior parte degli incidenti, il 94,4 per cento secondo l’Istat è causato da comportamenti scorretti, guida distratta e velocità. L’incidenza dei sinistri per guida distratta è del 12,5 per cento mentre quelli per velocità ammontano al 7,5 per cento. La riduzione della velocità mira a ridurre il rischio di impatti mortali. Le buche delle strade secondo l’Istat rappresentano lo 0,3 per cento delle cause d’incidente. Dal 2004 con 22 mila 200 incidenti con oltre 30 mila feriti e 260 morti, a Roma nel 2021 gli incidenti si sono ridotti a 11 mila con feriti inferiori ai 14 mila e 120 morti, una diminuzione dei decessi di più del 50 per cento. Con la Zona 30 partiamo dal Municipio I perché è quello in cui si verificano più incidenti. Tra l’altro questo è un vincolo già parzialmente esistente, il 48 per cento delle strade del centro storico di Roma sono già a 30 km/h. Prevediamo che questo provvedimento riduca del 20 per cento il rischio di incidenti stradali”.
Le 50 strade individuate per l’avvio del provvedimento sono così distribuite: via Reggio Calabria, via del Castro Laurenziano e via di Villa Ada (Municipio II), via Filippo Meda e via Recanati (Municipio IV), via di Villa Serventi, via del Pigneto (altezza civico 104, da C.ne Casilina a via Castruccio Castracane), viale Agosta, via dei Gelsi, via delle Robinie, via Achille Vertunni (Municipio V), viale dei Consoli, viale San Giovanni Bosco, via Giuseppe Salvioli, via Amantea, via Casignana, via Gasperina, via Genzano, piazza Villa Fiorelli (Municipio VII), via dell’Arcadia e via Andrea di Bonaiuto (Municipio VIII), via Giacinto Carini, via Guido Guinizelli, largo Alfredo Oriani, via Alessandro Crivelli, via Giovanna de Calvi, via Ludovica Albertoni, via Luigi Zambarelli (Municipio XII), via della Cellulosa e via della Madonna del Riposo (Municipio XIII), via Pietro Gasparri, piazza Giovanale, via Pietro Maffi e via Pasquale II (Municipio XIV), via San Godenzo (Municipio XV).