Raggi-Calenda: buona la prima, si parte con 3 mld

I fondi verranno da vecchi programmi di spesa. Dalla Regione 2,6 miliardi, 300 milioni da Comune Raggi "perdiamo o vinciamo insieme"

Carlo Calenda

Una cabina di regia e 3 miliardi di euro da maneggiare con cura. Il primo round del tavolo per Roma allestito dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda  ha partorito un primo risultato, nonostante i cattivi presagi della vigilia, corroborati dai problemi di comunicazione tra Campidoglio e governo.

All’incontro, sindaco Virginia Raggi seduta proprio dinnanzi a Calenda, hanno preso parte anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingarettii segretari di Cgil,Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo e le associazioni delle imprese romane e laziali. La prossima riunione è prevista tra una decina di giorni, per poi riaggiornare nuovamente il tavolo a metà novembre.

Nel corso della riunione, durata un paio d’ora abbondanti si è discusso in particolare della gestione di 3 miliardi frutto di precedenti programmazioni di Campidoglio, Regione e altri enti locali. Non si tratta di risorse aggiuntive, dunque nessuno mette nuovi denari, ma di soldi ancora fermi nel cassetto, la Regione dovrebbe mettere 2,6 miliardi e il Comune 300 milioni, delle amministrazioni partecipanti al tavolo.

Per quanto riguarda i fondi del ministero, risorse per l’acquisto di 600 autobus a metano ed elettrici, 53 milioni per la logistica e la distribuzione delle merci in città, fino a 60 milioni sulla filiera della chimica farmaceutica. I soldi, insomma ci sono, il problema adesso è trovare il modo migliore si spenderli, possibilmente senza sprecarli.

Il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, uscendo dall’incontro, scandito dalle proteste dei lavoratori di Sky colpiti dagli esuberi della media company in seguito all’abbandono di Roma, ha parlato di cinque macro-aree su cui dirottare le risorse. “Rilancio della competitività, mobilità, turismo, riqualificazione urbana e distretti a valore aggiunto come aerospazio ed Ict”.

Competitività che passa inevitabilmente per le crisi industriali che hanno colpito il Lazio in questi mesi, sfilacciando sempre più un tessuto produttivo già provato dagli anni di crisi. Al netto di Alitalia (con la bocciatura del referendum e l’avvio del commissariamento si è materializzato lo spettro di 2 mila esuberi, più mille nell’indotto), c’è Sky, con lo spostamento della sede del Tg a Milano e 120 esuberi, Ericcson, con centinaia di lavoratori a rischio. E ancora AciInformatica, Exxon Mobil, Mediamarket (Gruppo MediaWorld e Saturn: elettrodomestici, informatica e telefonia) e Carrefour.

La storia di questo think-tank inter-istituzionale targato Calenda è insomma tutto da scrivere. Di sicuro non è mancato l’ottimismo, ormai onnipresente in quasi tutti gli appuntamenti, della Raggi. Che oltre a parlare di “ottimo rapporto col governo”, ha lanciato un messaggio che sa di ultimatum.  “Su Roma si vince o si perde tutti
insieme, il comune sta facendo la sua  parte, ma chiaramente ci sono determinate aree su cui l’intervento di  governo e Regione è fondamentale, rassicuro i  cittadini: abbiamo finalmente trovato una bella sinergia che porterà  ulteriore sviluppo alla città”.

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