‘’Forse qualcuno farebbe bene a suggerire l’idea che a Virginia Raggi faccia male essere responsabile passiva di una simile devastazione e che il suo nome sarà ricordato come quello della sindaca che ha assistito incapace alla presa di potere della monnezza’’ (del degrado e della perdita d’identità)
Così lunedì scorso Pierluigi Battista sul ‘’Corriere della Sera’’, riferendosi alla Capitale e al suo sindaco, rileva che di fronte allo strazio di una città si continua con freddi bollettini burocratici, formule vuote, il nulla nel nulla e “nemmeno un po’ di pietas’’.
Gli dà ragione la stessa capogruppo del M5S in Regione, Roberta Lombardi, sottolineando che il sindaco si rende conto che la Capitale è ormai fuori controllo ma, poverina, non sa spiegarne i motivi!
‘’Bisogna fare uno sforzo – rileva Lombardi– per dire questo è il lavoro che stiamo facendo, questi sono gli ostacoli che troviamo, romani capitelo! Non basta dire stiamo lavorando, abbiamo sgombrato le villette dei Casamonica. Abbiamo bisogno – sottolinea – di non vedere i cassonetti stracolmi, il verde trascurato’’.
Per altro Virginia Raggi, nelle sue esternazioni programmatiche, fa ampio uso del verbo declinato al futuro e questo quasi ad indicare una NON certezza sugli eventi di là da venire. Così tutti i progetti, gli impegni, le necessità assumono quel contorno di asserzione relativa e tremolante.
Spesso i “governi” imputano la perdita di consenso anche al deficit di comunicazione, ma nel caso della giunta Raggi il vuoto è gigantesco. Il culmine è stato toccato in occasione del giro di boa dei tre anni di “reggenza” che ha dato ai media modo di scatenarsi a 360°. Ma anche a questo prevedibilissimo scontro, il Campidoglio, si è presentato impreparato e incapace di contenere la valanga di bocciature e accuse. Una mancanza imperdonabile.
Per avviare l’operazione verità, suggerita dalla Lombardi, occorre una strategia di comunicazione che oggi è limitata a scarni comunicati e quindi completamente assente, come stigmatizza Battista, nonché a un’attività dei portavoce, che nell’era dei social ha la possibilità di essere incalzante, e che invece non esiste, tranne rarissime eccezioni.
Invece della solita conferenza stampa/pantomima che indispone anche i giornalisti, meglio intenzionati, occorre organizzare confronti con i media che sollecitino domande ai vertici politici e ai dirigenti preposti sui temi più scottanti a partire dai rifiuti, i trasporti e il decoro. Preceduti ciascuno da un trasparente excursus su passato, presente e futuro.
Insomma queste e tante altre iniziative per tirar fuori la verità, presente, costi quel che costi.
Nel frattempo il Campidoglio ci regala l’ennesimo comunicato che rasenta il ridicolo. All’apoteosi della vittoria di Milano e Cortina per le Olimpiadi invernali 2016, la Raggi annuncia la sua ultima invenzione ecologica: la notte del 13 luglio prossimo sarà dedicata esclusivamente a pedoni e ciclisti!
Che dire di fronte a un proposito di tale portata? Nulla. Siamo ammutoliti e attoniti. Non basta certo questa iniziativa a far dimenticare e tantomeno comprendere il NO secco alle precedenti Olimpiadi, come ad altre iniziative e soluzioni che avrebbero potuto ridare un certo “lustro” alla Capitale.