Riapre la strada per Portofino. Ma tutto il Tigullio è ferito

Portofino non più separata dal resto del mondo. Oggi riapre la strada spazzata via dall'uragano di 5 mesi fa. Ora pensiamo a tutto il Tigullio devastato

strada portofino

Oggi riaperta la strada che collega Portofino al “mondo”. Era stata spazzata via dall’uragano dell’ottobre ’18.

La Liguria non è, certo, per i Romani il mare più vicino.  Parliamo di circa 500/600 km (dipende dal tragitto scelto) che separano Roma da Genova. E’ però una zona molto amata e frequentata. Al primo posto c’è ovviamente Portofino. E da lì ci passa davvero tutto il mondo. Anche se non ha limpidezza della Sardegna il mare del Tigullio ha sempre potuto vantare diverse Bandiere Blu e questa garanzia serve da catalizzatore.

Quante mareggiate e piogge violente, quante trombe d’aria e venti fortissimi si sono abbattuti, negli anni, su quel pezzetto d’Italia!

Eppure una tragedia come quella del 29-30 ottobre 2018 non era nemmeno immaginabile. Rapallo, S. Margherita, Portofino, Zoagli; i loro porti, le loro strade e le loro spiagge furono spazzate via dalla coincidenza fra venti fortissimi (180 km/h) e la rabbia del mare con onde alte anche 10mt.

La follia meteo si lasciò dietro una distruzione di proporzioni incalcolabili. Gli stabilimenti balneari furono, per un terzo, spazzati via. Il porto Carlo Riva di Rapallo e quello di S. Margherita non c’erano più. E nemmeno le barche e i super yacht. Le imbarcazioni più piccole si sfasciarono e quelle più grandi vennero buttate sulle spiagge e sulle strade.

Noi, che subito siamo corsi per vedere la situazione e la condizione dei tanti amici, ci siamo messi a piangere. Increduli, sotto un cielo completamente nero, con le orecchie straziate dalle sirene dei mezzi di soccorso e con gli occhi su un mare fatto solo di detriti, chiazze di carburante e qualche barca ancora alla deriva. Immagini davvero indimenticabili.

La passeggiata di Zoagli, così romantica, scavata nella roccia a picco sul mare era sparita. Mangiata viva, ridotta a un groviglio di cemento e ferri. Dappertutto alberi strappati e tetti pericolanti.

Anche Portofino ha subito fortissimi danni. I negozi e i locali sulla piccola passeggiata sono stati sventrati e tutto quello che contenevano è finito in mare. Si può immaginare la disperazione dei grandi marchi di oreficeria e orologeria che hanno dovuto inventarsi l’impossibile per riportare a terra qualcosa. Purtroppo il grosso del tesoro è andato perduto.

Ma il vero dramma che ha separato il piccolo borgo (400 abitanti) dal resto del mondo è stata la totale distruzione dell’unica strada (la n.227) che collega Portofino a S. Margherita. Con il mare ancora alto anche il collegamento con battelli navetta non si attivò subito. E che gran tristezza vedere, nella notte, come unica luce quella del faro. Tutta la costa, la famosa piazzetta, case e alberghi erano senza gas e corrente elettrica. Tutto buio.

Anche la balneazione in alcuni punti è vietata e ancora non ci sono tempi certi per la “riqualificazione” di quel tratto di costa.

Il Tigullio ancora non si è ripreso e la convalescenza sarà lunga, impegnativa e molto costosa! Ma la riapertura festosa (e anche mirabolante, vista l’aria che tira) della statale di Portofino è un segnale più che positivo. Per chi ha visto la situazione di quella strada, appena dopo il disastro, pare impossibile che in 5 mesi si sia potuto raggiungere questo risultato!

E’ un avvio di rinascita e poco importa se oggi la festa è solo a Portofino. L’estate è dietro l’angolo ma, per un territorio che vive soprattutto sul turismo balneare, è un segno forte.

Riprendiamoci quello che il mare pochi mesi fa ci ha rubato!

 

nella foto: la strada 227 com’era dopo l’uragano

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