Roma affoga nei rifiuti. E non ci sono nuovi impianti all’orizzonte. Allora meglio portare via la spazzatura, ma dove? E a quale costo? Sono domande che agitano i vertici dell’Ama, alle prese con l’ennesima emergenza. Il neo ad della municipalizzata Paolo Longoni sta cercando disperatamente una soluzione, prima che i rischi per la salute. Questa mattina i vertici dell’Ama hanno tenuto un’audizione in commissione Trasparenza del Campidoglio dalla quale è emersa la strategia della municipalizzata per i prossimi mesi. Purché naturalmente da Regione e Campidoglio giunga il sostegno politico richiesto.
“Esiste un piano industriale di Ama che non ci soddisfa, è da riformulare e migliorare: entro l’autunno contiamo di predisporlo e presentarlo“, ha detto Longoni. “Il piano industriale cui il neo ad fa riferimento è quello approvato nel 2017 dall’allora presidente, Antonella Giglio: “Nel piano industriale vigente si dice che la raccolta differenziata in questo momento è al 61% ma l’obiettivo non è stato raggiunto. Se dobbiamo presentare le favole le scriviamo, se vogliamo scrivere qualcosa di concreto bisogna partire dalla realtà, non da qualcosa che si voleva fare e non si è riusciti a fare. Il piano industriale che contiamo di predisporre dovrà dire cosa, come, quando e con quali risorse. Se non saremo capaci riprenderemo il cappello e torneremo a fare quello che facevamo. Non mettiamo la faccia in situazioni fatte per assolvere a un adempimento”.
“La produzione settimanale di rifiuti a Roma – ha detto ancora il numero uno di Ama e’ di 18.200 tonnellate a settimana. I contratti che abbiamo compreso il nostro Tmb e il tritovagliatore di Ostia arriviamo a 19.700 tonnellate settimana, ma l’effettivo erogato è di 15.090. Di fatto, come dicevo, c’è deficit di 300 tonnellate al giorno“. Il manager di via Calderon della Barca è poi entrato nel dettaglio. Secondo i dati da lui riportati l’ impianto Ama di Rocca Cencia tratta 750 tonnellate al giorno, più altre per la trasferenza in Abruzzo, per un dato quotidiano complessivo di 1.500 tonnellate. I Tmb di Giovi, ex Colari, che da contratto dovrebbero trattare 1.250 ne prendono invece 750 per permettere le manutenzioni. L’azienda Rida di Aprilia che dovrebbe prendere 330 tonnellate ogni giorno ne tratta solo 150/160. “Rivendica che non riesce a trattare la nostra parte perche’ non ha sbocchi per il Css (un combustibile che deriva dal trattamento dei Tmb ndr)”.
Per evitare ulteriori problemi su questo il membro del board Ama, Massimo Ranieri ha spiegato che Ama ha chiesto ad Acea di rinviare al 19 luglio la chiusura per manutenzione del termovalorizzatore di San Vittore. Il sito al quale vengono indirizzato Css e il Cdr, un altro combustibile che deriva dal trattamento. Gli altri impianti sono poi Porcarelli a Rocca Cencia che tratta tutte le 200 tonnellate previste dal contratto. La Saf di Frosinone ugualmente prende incarico le 150 tonnellate accordate con Ama. Poco meno di quanto previsto fanno invece l’Ecologia Viterbo che tratta ogni giorno 85 tonnellate di rifiuti romani invece di 130. E Csa Econsistem da 60 a 30″. A Ranieri piacerebbe inoltre portare a 300 tonnellate per giorno i rifiuti indirizzati al tritovagliatore di Ostia. In quel caso però servirebbe trovare nuovi siti a cui indirizzare i prodotti del trattamento. “Stiamo contattando intermediari per portare rifiuti all’estero”, ha detto Ranieri.