Arriva a Roma la task force per azzerare l’emergenza rifiuti. Un pool di esperti è stato ricevuto questa mattina dal sindaco di Roma Virginia Raggi per dare inizio alla due giorni di lavoro del gruppo coordinato da Paul Connett, professore della Lawrence University di Canton. Il programma è iniziato con l’approvazione, lo scorso mese di marzo, del piano per la Gestione sostenibile dei materiali post consumo 2017-2021. Obiettivo dell’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione di Zero Waste Europe e con il sostegno di Acea e Ama redigere una strategia per dare alla disastrata gestione capitolina dei rifiuti un assetto finalmente industriale.
Il gruppo di lavoro sui rifiuti, denominato International advisory board, avrà il compito di accompagnare Roma verso l’obiettivo del cosiddetto target Rifiuti-zero, partendodal Piano di gestione dei materiali post-consumo che prevede il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata entro il 2021.
“La nostra è una sfida impegnativa e ambiziosa e ne siamo consapevoli, ma siamo certi di poterla realizzare. Sono certa che le significative esperienze dell’Advisory Board possano essere di aiuto per un’attuazione ancora più efficace del nostro piano”, ha spiegato Raggi. “La situazione dei rifiuti a Roma negli ultimi anni è stata gestita non nell’interesse delle città e senza attenzione all’impiantistica, a Roma c’è stata una discarica enorme, la più grande d’Europa, e dopo la chiusura non c’è stata alternativa di impianti”.
L’International Advisory Board oltre a Paul Connett, coinvolgerà in particolare Jack Macy, coordinatore Zero Waste per la città di San Francisco; Amy Perlmutter, Zero Waste Boston; Ruth Abbe, presidente Zero Waste USA; Rick Anthony, presidente Zero Waste International Alliance; Joan Marc Simon, direttore esecutivo Zero Waste Europe; Rossano Ercolini, presidente Zero Waste Italy e Zero Waste Europe; Enzo Favoino, coordinatore scientifico Zero Waste Europe; Paolo Contò, direttore Contarina Spa, Treviso.
Ma belle intenzioni a parte, la realtà quotidiana a Roma sui rifiuti parla d’altro. Al netto del pool di esperti la verità è che nella Capitale manca una visione industriale del problema, con evidenti falle nella catena. A cominciare dalla raccolta. Non è un caso che proprio pochi giorni fa lo stesso numero uno di Ama, Lorenzo Bagnacani, abbia ricordato al Campidoglio la realtà dei fatti.
“Stiamo acquistando mezzi e stiamo attuando quello che è il Piano industriale di Ama. Il piano è perfettibile e su questo sto operando per un’Ama del domani”. Da qui ai prossimi tre quattro mesi “la nostra flotta potrà beneficiare di circa 160-180 mezzi nuovi“, ha spiegato il manager, precisando come tale situazione “consentirà di ripristinare un livello di servizio sufficiente fino ad arrivare a un livello di servizio eccellente se negli anni andiamo ad applicare il nostro piano industriale con investimenti importanti sui me”.