Il revamping dell’impianto di rifiuti in via Rocca Cencia, nel Comune di Roma, è legittimo. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio che ha respinto un ricorso proposto da alcune associazioni e comitati di quartiere, che contestavano la scelta dell’Amministrazione di procedere all’aggiornamento e al rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), invece di procedere alla Valutazione di impatto ambientale, nonostante la natura sostanziale delle modifiche apportate all’impianto. Per i giudici del Tar nessuna illegittimità nella determinazione conclusiva della Conferenza dei servizi prodromica al rilascio del rinnovo dell’Aia relativa al revamping dell’impianto.
“I cittadini riuniti in associazioni e comitati di quartiere avevano fatto ricorso al Tar contro il progetto del cosiddetto ‘Revamping’ dell’impianto Ama di Rocca Cencia. Il progetto consterebbe in un forte e costoso ammodernamento che porteranno il Tmb Ama di Rocca Cencia a lavorare in questo territorio migliaia di tonnellate di rifiuti al giorno. È una sconfitta per i cittadini e un cavallo di Troia per la rischiosa e probabile realizzazione di una ‘cittadella dei rifiuti’ su questo versante di città”. Lo dichiara in una nota il presidente del Municipio Roma VI delle Torri, Nicola Franco.
La decisione del Tar è arrivata all’indomani dei risultati delle elezioni, “legittimando il procedimento amministrativo del ‘Revamping’. Ancora una volta, dunque, non si tiene conto dell’aspetto della salute dei cittadini che abitano il nostro martoriato territorio, dove insiste la più alta percentuale di tumori di tutto il comune. Come amministrazione siamo stati e continueremo a essere vicini e al fianco dei cittadini che vorranno continuare la lotta, finanche arrivando al Consiglio di Stato – sottolinea Franco -. Oggi paghiamo lo scotto dell’immobilismo e mal governo di Pd e Cinque Stelle che hanno amministrato gli ultimi 10 anni questi territori, senza mai attuare politiche risolutive di questa problematica. Adesso ci aspettiamo un pronto riscontro da parte della nuova Regione Lazio e del Presidente Rocca, che qui nel nostro territorio ha sfiorato il 60 per cento dei voti”.
Il minisindaco Franco rende noto di aver già scritto al residente per un incontro immediato, visto che da un anno e tre mesi l’ex presidente Zingaretti non mi ha mai risposto alla richiesta di un incontro. Così come da sei mesi sto tuttora aspettando risposte degli organi sanitari preposti per avere i dati riguardante le indagini epidemiologiche condotte sul nostro territorio, suddivise per fasce d’età e urbanistiche attorno all’impianto di Rocca Cencia. Tali richieste erano state accompagnate, inoltre, da un esposto depositato presso la Procura della Repubblica di Roma a seguito dei dati allarmanti giunti da Arpa Lazio, dopo l’installazione di una centralina di rilevamento nelle vicinanze dell’impianto Ama di Rocca Cencia. Confido davvero nella sensibilità del nuovo Presidente e auspico che questa di Rocca Cencia sia una delle priorità sul tavolo della nuova Regione Lazio”, conclude.