Lo spettro, all’orizzonte, dell’ennesima crisi dei rifiuti. Mentre il canovaccio nel palazzo è sempre lo stesso. Continua il botta e risposta tra l’amministrazione di Roma Capitale e Regione Lazio sulla gestione dei rifiuti a Roma, che nella giornata del 2 giugno ha già fatto i conti con i primi sacchetti fuori dai cassonetti. Da una parte la sindaca capitolina Virginia Raggi tornata sulla questione, attaccando in tv l’amministrazione regionale del presidente Nicola Zingaretti: “la Regione Lazio ha fatto un piano di gestione dei rifiuti puntando su discariche che però non ha. È la Regione che deve fare la sua parte ed aprire le discariche”.
La prima cittadina di Roma ha fatto riferimento all’ordinanza della Regione Lazio, secondo la quale sarebbe stato compito del Comune trovare uno spazio per una nuova discarica. Il Campidoglio, invece, riteneva che fosse compito della Regione individuare questi nuovi spazi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Punto di vista confermato settimana scorsa anche dal Tar del Lazio, che aveva accolto il ricorso di Roma Capitale contro la stessa ordinanza regionale.
Peccato che nelle strade la situazione sia prossima all’indecenza. E Ama? La municipalizzata dei trasporti si autoassolve, e assolve anche il suo socio unico: Roma Capitale, addossando il conto amaro alla Regione Lazio. Per la nuova crisi il numero uno della Municipalizzata, Stefano Zaghis, dà la colpa alla chiusura degli impianti e parte da sette anni fa: dalla dismissione degli inceneritori di Colleferro. C’è stata poi, diciotto mesi fa, la chiusura della discarica di Colle Fagiolara, sempre a Colleferro; da aprile lo stop ai conferimenti a Roccasecca, nel frusinate.
Insomma, tutto come prima. Purtroppo.