Rifiuti Roma: Tmb Malagrotta sono assicurati e antincendio funziona

E' quanto emerso dalle audizioni svolte dalla commissione parlamentare Ecomafie. C'è attesa per relazione procura

Da sinistra verso destra: il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della commissione Ecomafie e deputato della Lega, Jacopo Morrone, nel corso della seduta di oggi.

Dopo il rogo del 15 giugno del 2022 al Tmb 2 di Malagrotta, che trattava 900 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati di Roma, la società Giovi, dal 2018 sotto amministrazione giudiziaria, ha sottoscritto con Unipol una polizza assicurativa e, a seguito del secondo incendio, al Tmb 1 avvenuto il 24 dicembre 2023, è stato chiesto un risarcimento. In occasione di entrambi i roghi i sistemi antincendio erano perfettamente funzionanti e a norma. Sono i dettagli principali emersi oggi nel corso delle audizioni svolte dalla commissione parlamentare Ecomafie presieduta dal deputato della Lega, Jacopo Morrone, secondo il quale “con le audizioni di stamattina si sono aperti due tra i capitoli più rilevanti dell’inchiesta sull’ex discarica”.

Ad aprire la seduta è stata la lunga relazione di Luigi Palumbo, amministratore giudiziario della Giovi, società di Manlio Cerroni, accompagnato da diversi tecnici, i quali hanno osservato che “il 15 giugno del 2022 tutti i sistemi antincendio hanno correttamente funzionato e questo è stato ampiamente accertato. Dopo il rogo del 15 giugno il sistema antincendio è stato meticolosamente controllato dai vigili del fuoco e l’impianto ha evidenziato solo tre lievi difformità in materia di sicurezza sul lavoro e non sulla funzionalità degli impianti. Abbiamo effettuato il certificato di prevenzione incendi che è risultato regolare ed è tuttora valido con scadenza al 5 ottobre 2026″. Anche in virtù di questo, nel 2022, la società Giovi ha potuto sottoscrivere la polizza.

“Dopo il rogo di dicembre stiamo sollecitando una risposta, il risarcimento coprirebbe per intero il valore dell’impianto che potrebbe essere ricostruito ma al momento Unipol non ci risponde”, ha sottolineato Palumbo. Dei due Tmb, l’ultimo andato a fuoco, però potrebbe essere anche riattivato a breve. Ieri il prefetto, Lamberto Giannini, ha spiegato che “i vigili del fuoco sono riusciti a tagliare le fiamme e isolare i macchinari mettendoli al sicuro, questo ha permesso una prognosi per la riapertura dell’impianto non disastrosa: in alcuni mesi potrebbe riaprire”.

Tuttavia quanto avvenuto in 18 mesi, due roghi che hanno mandato fuori uso entrambi i Tmb, sono stati “potenzialmente devastanti per la città”, ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri. Nei due impianti infatti veniva conferito quasi il 50 per cento di tutti gli scarti indifferenziati prodotti nella Capitale per un totale di circa 1.500 tonnellate al giorno. A oggi circa 700 mila tonnellate di rifiuti l’anno, dopo i due incendi, vengono trattate fuori Roma: 150 mila vanno in impianti di Ama, 450 mila in altre strutture del Lazio e 250 mila fuori regione o all’estero.

“Abbiamo scongiurato l’emergenza – ha sottolineato Gualtieri – le conseguenze sarebbero stati più gravi se non ci fosse stato, fin da prima, un impegno dell’amministrazione su tre fronti: abbiamo individuato nuovi sbocchi e fatto contratti con un margine di sicurezza per ampliare, in caso di necessità, i conferimenti; abbiamo potenziato gli impianti di tritovagliatura; abbiamo attivato siti di trasferenza dove appoggiare i rifiuti: prima la trasferenza avveniva sui marciapiedi della città”. Riguardo alle indagini in corso il sindaco ha auspicato, come gli altri finora intervenuti, che la magistratura faccia luce al più presto sull’origine del rogo. “Le indagini – ha affermato – ci diranno se dietro i roghi c’è un accidente fortuito o una mano che ha appiccato il fuoco, con un disegno criminale preciso di mettere in ginocchio la città”. E il presidente Morrone ha sottolineato: “Aspettiamo le informazioni che emergeranno dall’audizione della Procura, che auspichiamo avvenga in tempi non lontani”.

Approfondimento nel dossier

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014