Roma 2027: l’ex sindaco Marino di nuovo in campo, “Pd faccia primarie”

E non esclude una convergenza con l'ex sindaca del Movimento 5 stelle, Virginia Raggi, in una lista di sinistra che abbia come principio fondamentale l'opposizione al termovalorizzatore

L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, torna a chiedere al Partito democratico di svolgere le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative, nonostante la maggioranza dell’attuale alleanza che sostiene Roberto Gualtieri si sia già espressa favorevolmente per un secondo mandato, e non esclude una convergenza con l’ex sindaca del Movimento 5 stelle Virginia Raggi in una lista di sinistra che abbia come principio fondamentale l’opposizione al termovalorizzatore di Roma.

In un’intervista all’Huffington Post online Marino, interpellato su una sua possibile candidatura a eventuali primarie del centrosinistra, spiega: “Sulle primarie c’è una polemica surreale. Sentiamo dire: Le primarie sono nel Dna del Pd. Poi quando le dovrebbero fare, non le fanno. A questo punto dovrebbero cambiare lo statuto del Pd che dice con chiarezza che le primarie si fanno per decidere chi si candida alle cariche monocratiche”. In merito a una lista, per le elezioni amministrative, che proponga la battaglia contro l’inceneritore, secondo Marino “a Roma c’è spazio per una lista di sinistra. Una lista di una vera sinistra che sia contro gli inceneritori, che non si senta vassalla degli imprenditori, che non si senta al servizio della grande finanza ma al servizio della popolazione e che non immagini di imporre a chi vive sul Tirreno il più grande porto turistico per navi da crociera d’Europa. Che non pensi che gli spazi pubblici di Roma debbano appartenere agli imprenditori della pubblicità, ma al popolo di Roma. Che invece di mandare nell’aria i gas di 600 mila tonnellate l’anno di rifiuti, scelga di differenziare e riutilizzare i materiali”.

Infine rispetto a una possibile convergenza con l’ex sindaca Raggi, Marino osserva: “Io sono stato molto severamente attaccato da Virginia Raggi, quando ero sindaco. Però adesso ognuno ha fatto il suo percorso, nel quale certamente ha contribuito il peso della grande responsabilità comportata dal fare il sindaco della Capitale. È evidente che esistono delle differenze. Ma si possono banalmente ridurre a una domanda: come si fa a chiedere agli elettori che hanno la nostra visione di non avere una possibilità di scelta? Su questo siamo d’accordo. Vale anche per me. I 50mila elettori che mi hanno votato alle europee a Roma, come indipendente in una lista ecologista verde, non accetterebbero se facessi prevalere piccole questioni di potere all’esigenza di impedire la costruzione di un termovalorizzatore. Mi prenderebbero a calci”.

Secondo Marino, in conclusione, lo schieramento di una ulteriore lista di sinistra, alternativa a quella di Gualtieri, che possa favorire il centrodestra “non si possono prendere in giro i cittadini con la solita cantilena della lotta tra fascisti e antifascisti. La scelta vera è tra la visione innovatrice di una città e una visione retrograda subordinata a finanzieri e imprenditori”.

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