Roma, Aloisi: ecco cosa si aspettano gli NCC dall’amministrazione Gualtieri

Il dirigente dell’Anitrav a Radiocolonna fa anche una ricostruzione storica sugli ultimi trent’anni di lavoro a Roma per i conducenti a noleggio

Discontinuità è il termine chiave per capire cosa si attendono gli NCC dalla nuova amministrazione capitolina guidata da Roberto Gualtieri. Una discontinuità, spiegano alcuni rappresentati dei conducenti a noleggio, innanzitutto con le amministrazioni precedenti, accusate di aver “chinato il capo” di fronte ai desiderata dei tassisti.

Ma cosa chiedono gli NCC alla nuova amministrazione capitolina passata sotto la guida del PD? A spiegarlo a Radiocolonna è Giulio Aloisi, dirigente dell’Anitrav NCC, che racconta, dal suo punto di vista, anche lo stato dell’arte del noleggio con conducente negli ultimi trent’anni a Roma.

“Chiediamo che gli NCC che lavorano stabilmente a Roma vedano riconosciuti automaticamente i titoli autorizzativi per operare nella Capitale, ponendo fine ad una vessazione della categoria che dura da decenni. Da anni, infatti, combattiamo anche a livello locale per vedere rispettati i nostri diritti. L’attuale amministrazione porta in dote un’eredità piuttosto scomoda, perché da circa 30 anni, a Roma, non vengono rilasciati titoli autorizzativi. Questo spiega perché tanti imprenditori romani hanno dovuto prendere legalmente quelle autorizzazioni in altri comuni che sono spesso oggetto delle polemiche strumentali da parte dei tassisti – spiega Aloisi – la ragione di questo stop alle autorizzazioni risiede nel fatto che la commissione consultiva del Comune di Roma si è sempre opposta, una commissione dove le sigle dei taxi hanno un ruolo determinante”.

Ora ci si aspetta la svolta? Il rappresentante di Anitrav confida che il neo sindaco di Roma e il suo assessore ai Trasporti Eugenio Patané possano affrontare la questione diversamente rispetto agli ultimi decenni. “Una città come Roma, che ha circa 60 milioni di passaggi aeroportuali all’anno tra Fiumicino e Ciampino, ha visto il proprio turismo aumentare e cambiare aspetto. A questa domanda in aumento e ad un cambiamento strutturale del turismo a Roma, le amministrazioni sono state ferme, immobili, bloccate dalle lobby. Si badi bene, il bando di gara in sé non risolverebbe in toto il problema, perché un conducente o un’impresa che lavora a Roma da anni ma che ha un’autorizzazione in altri comuni rischia di non aggiudicarselo. E questa categoria di NCC non è composta da usurpatori, come vorrebbero far credere i tassisti, ma da imprenditori che creano lavoro e che interagiscono direttamente con i turisti, ovvero con uno dei cuori pulsanti della nostra economia” riflette il dirigente sindacale.

Quali sono i numeri delle autorizzazioni attualmente presenti a Roma?

“A Roma abbiamo 1100 titoli autorizzativi rilasciati a Roma trent’anni fa, di cui 800 operativi. Di questi 800, poi, circa la metà operano in enti pubblici, tipo la Rai. L’obiettivo dei tassisti è esattamente questo: non far rilasciare titoli autorizzativi dal Comune di Roma così i taxi lavorano di più e il prezzo delle loro licenze lievita. Ma la mole della domanda rende questa loro istanza deleteria per la mobilità capitolina, anche perché tanti turisti non vogliono il servizio dei taxi, bensì l’eleganza, la professionalità e la conoscenza delle lingue che un taxi la maggior parte delle volte non può garantire. Viceversa, circa il 60% dei conducenti attivi su Roma, ma senza un’autorizzazione locale, è in grado di rispondere a questa esigenza – conclude Aloisi – l’ultima trovata dei tassisti è stata quella di impedire di lavorare a Roma a che non avesse un’autorizzazione rilasciata dal Comune di Roma: Anitrav s’è sempre opposta a questo tentativo di stop vincendo le cause contro le varie amministrazioni, consapevoli in partenza, secondo me, che avrebbero perso ma comunque determinate a non recedere dalle proprie posizioni filo-taxi. Soldi persi che sono della collettività, di tutti noi”.

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