Roma, ecco quali sono i peggiori ‘nemici’ di tram e tranvie

Centro Studi di Odissea Quotidiana: a bordo dei tram serve una cam come deterrente per i comportamenti scorretti

I tram a Roma hanno tanti nemici. Perché a dispetto di ciò che si possa pensare notando martellanti campagne anti-tranviarie, le tranvie non sono nemiche della città ma nella Capitale, purtroppo, i tram hanno tanti avversari che ne ostacolano il funzionamento e l’efficienza. Ad individuarli e a studiare le caratteristiche del problema c’ha pensato il Centro Studi di Odissea Quotidiana, che ha pubblicato uno studio il cui nome spoilera al lettore il nome del ‘nemico’ principale: ‘L’impatto delle automobili sul servizio tramviario di Roma’.

La metodologia utilizzata da OQ è interessante e innovativa: un’analisi sui disservizi e sulle interruzioni del servizio emerse dall’attività social di Atac e di Roma Servizi per la Mobilità nel 2022, distinguendo tra eventi motivati da cause esogene o da cause endogene ad Atac. Lo studio, inoltre, ha preso in esame le linee tranviarie ordinarie (2, 3, 5, 8, 14 e 19) ma anche la Termini-Giardinetti, ferrovia ex concessa che Odissea Quotidiana ritiene faccia un servizio assimilabile a quello dei tram.

“L’osservazione dei dati ha restituito un quadro piuttosto eloquente sul peso che i fattori esterni hanno sul totale dei disservizi nella rete tranviaria di Roma: su 339 ore e 43 minuti di servizio non erogato, ben 175 ore e 15 minuti sono state causate da perturbazioni dovute a fattori esogeni quali le disposizione delle autorità per manifestazioni, malori, danni da maltempo, incidenti stradali, auto in sosta vietata, traffico intenso e altre ragioni, di cui 117 ore e 33 minuti spiegate dalle tre cause legate all’utilizzo dell’automobile privata: incidenti stradali, auto in sosta vietata, traffico intenso – spiega OQ – La disamina ha fatto rilevare che i maggiori disagi si sono concentrati sulle tratte Tor De’Schiavi-Gerani, servita dalle linee 5 e 19, Termini/Giolitti-Ponte Casilino della Termini-Centocelle e Risorgimento-Valle Giulia della linea 19, caratterizzate da un esercizio in promiscuo col traffico privato. Intersecando i dati del rapporto con la compagnia di sensibilizzazione avviata da Atac, risulta che nel 2022 sono state perse 1.150 corse sulla rete a causa delle automobili in sosta vietata”.

Cosa fare, quindi, per limitare queste difficoltà?

“Alcune raccomandazioni da attuare parallelamente al corposo piano di manutenzioni in corso: in particolare suggerisce di pedonalizzare alcuni tratti ad uso promiscuo, quali quelli di via Bresadola, via Ottaviano, via Giolitti e via dei Reti, oltre che di proteggere il nodo di Porta Maggiore – concludono i blogger – oltre a questi adeguamenti infrastrutturali è opportuno studiare soluzioni innovative, come ad esempio l’utilizzo di dashcam sui tram, che consentano di scoraggiare i comportamenti scorretti da parte dei conducenti di automobili e aiutino le forze dell’ordine a ricostruire le dinamiche dei fatti”.

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