E’ il quadrante Nord-est della capitale (che va grossomodo dalla Flaminia alla Casilina), quello che presenta la più alta percentuale di disagio sociale e disoccupazione, come si può vedere dal grafico pubblicato, frutto di una ricerca di ‘Progetto Roma 3000’.
A Roma, ben il 70 per cento degli abitanti vive nelle periferie, ed il 34 per cento vive in aree di alto disagio economico e sociale; il tasso complessivo di disoccupazione è dell’11,5 per cento, distribuito non uniformemente in città: le zone a colorazione viola sono infatti quella con un più altro tasso di disoccupazione e nelle aree dove il viola è più scuro, la disoccupazione è superiore a quella media, andando dall’11,5% al 36%.
Preoccupante la percentuale dei NEET, i giovani che sono cioè fuori sia dal mercato del lavoro, che della formazione o dell’istruzione scolastica, che figurano nei rettangoli color arancione. Si va dal 25% di Grottarossa, seguito dal 22% dell’Esquilino, fino al 7% dell’Appio.
Singolare, ma comprensibile, è invece la distribuzione del laureati in città. Nelle zone centrali, la percentuale di laureati è più del doppio di quella riscontrata nelle zone più periferiche.