Roma, in vista taxi con doppia guida. Aloisi (NCC): ecco perché non è la soluzione

Il dirigente Anitrav a Radiocolonna: servono nuove licenze, non doppie guide. Siamo sicuri che i tassisti avallino la proposta?

Una poltrona per due. Si potrebbe utilizzare una metafora cinematografica per raccontare – in estrema sintesi – la grande novità che potrebbe essere all’orizzonte sulle strade della Capitale. Le poltrone sono quelle dei taxi, da sempre contrari al rilascio di nuove licenze e al centro di polemiche per le problematiche che questo servizio pubblico sta manifestando negli ultimi anni: poche auto bianche alle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e in gran parte delle strade di Roma. Due, invece, sono i guidatori che potrebbero essere abilitati alla guida del taxi: il Comune di Roma ha in mente infatti di dare la possibilità ai taxi di stare in giro tutto il giorno, su più turni, abilitando per lo stesso taxi anche un altro guidatore. Doppia guida che era stata contemplata anche dall’amministrazione guidata da Virginia Raggi ma che, alla fine, non è mai diventata operativa.

Ma cosa ne pensano di questa possibile gli NCC, i grandi rivali dei tassisti nel grande gioco dl trasporto pubblico non di linea?

Radiocolonna lo ha chiesto a Giulio Aloisi, imprenditore e dirigente di Antitrav-NCC, una delle sigle che rappresentano i lavoratori delle auto a noleggio.

“Trovo non sia affatto una soluzione. L’unica soluzione possibile, a mio avviso, è rilasciare nuove licenze per fare in modo che il servizio del trasporto pubblico non di linea sia degno di una grande città come Roma – spiega Aloisi – la soluzione prospettata dal Comune di Roma non avrà quindi nessun risultato pratico”.

Per il dirigente Anitrav l’assenza di utilità di un simile provvedimento avrebbe diverse ragioni.

“In primis, i tassisti devono avere qualcuno in famiglia o qualche figura di riferimento da utilizzare per un servizio del genere, a meno che non affittino il mezzo a un soggetto terzo nel momento in cui non viene utilizzato dal titolare. Ma non so sinceramente quanto sia legale tutto ciò – è il punto di vista di Aloisi – un altro aspetto, a cui nessuno ha pensato, è il tipo di utilizzo che il tassista fa del proprio mezzo. Mezzo che è anche adibito ad uso privato: il tassista, a differenza dell’NCC, può utilizzare quell’automobile anche per viaggi e giri che riguardano la propria sfera privata. Se un’auto è occupata per tante ore al giorno, toglie la possibilità di un uso privato e costringerebbe il nucleo familiare a dover comprare un’altra auto. Siamo sicuri che questa soluzione prevista dal Campidoglio sarebbe ben vista da tutti i tassisti?”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014