Roma sta facendo di tutto per avere più metropolitane in futuro?

La stoccata del comitato MetroXRoma: Roma Metropolitane è insostituibile e va salvata

Foto LaPresse 01-07-2013 Roma Cronaca Cittadini del quartiere San Giovanni si mobilitano con petizioni e iniziative contro il taglio di alberi secolari per la costruzione della Metro C

Forse è la sfida più importante. Quella che determinerà il futuro – in un senso o nell’altro – di una grande Capitale globale con un sistema di trasporti su ferro ancora non all’altezza. Parliamo della progettazione di nuove metropolitane a Roma, un tema caldo dove il presente viene proiettato nel futuro, in cui la dimensione locale lascia spazio a quella nazionale e internazionale. Alla domanda posta nel titolo, risponde con nettezza MetroXRoma, comitato di esperti di mobilità da anni in trincea per affermare l’importanza della “cura del ferro” nella Capitale. E la risposta, come prevedibile è “no”. Un “no” che ha tante sfumature ma che parte dalla sorte toccata a Roma Metropolitane, il soggetto preposto alla progettazione e alla realizzazione di nuove linee metro. A fine marzo 2023, il presidente della Commissione Mobilità, Giovanni Zannola, ha spiegato dettagliatamente a Radiocolonna la fusione per incorporazione in atto tra  Roma Metropolitane e Roma servizi per la mobilità. Una fusione che MetroXRoma critica con forza partendo dall’assunto che, senza Roma Metropolitane, sarà molto difficile progettazione nuove linee metro nella Capitale.

“Ingegneri, architetti, amministrativi e i pochi dipendenti rimasti di Roma Metropolitane sono senza stipendio da tre mesi. Nelle scorse settimane i creditori si sono portati via anche le fotocopiatrici ed ora mancano pure le certificazioni per poter svolgere sopralluoghi in cantiere. Insomma, la società che ha in mano il futuro delle metropolitane di Roma non solo non riesce più a guardare al futuro, ma soprattutto fa fatica a seguire anche i cantieri già aperti, che continuano ad accumulare ritardi – spiega il comitato – ritardi drammatici, intervallati da tanto roboanti quanto imbarazzanti comunicati di giubilo, perché il Ministero dei Trasporti, mosso a compassione, ancora non ci ha tolto i soldi del prolungamento della Metro A. Ed è con altrettanto imbarazzo che vediamo il Consiglio Comunale gioire del recente cambio di statuto di Roma Servizi per la Mobilità (RSM), altra società del Comune che si occupa di trasporti e che sulla carta, adesso, potrà occuparsi anche di linee metropolitane. Come se RSM non fosse già gravemente sottodimensionata e non avesse già enormi difficoltà a portare avanti gli interventi di cui è incaricata. Come le tranvie. Tranvie che, nel caso non se ne fossero accorti in Campidoglio, sono in enorme ritardo. Un ritardo tale, soprattutto per le opere inserite nel PNRR, da far riflettere seriamente se per la Termini-Vaticano-Aurelio e la Tranvia Togliatti non sia il caso di restituire i finanziamenti, spiegando all’Europa che “abbiamo scherzato”, che nessuno ha mai pensato davvero di farli questi tram. Perché l’impressione è proprio questa: che le opere chieste a gran voce dai cittadini, in fin dei conti al Comune interessino poco o nulla, se non quando c’é da fare qualche convegno sulla città dei 15 minuti”.

Ma perché Roma Metropolitane è così importante? Per spiegarlo, il comitato fa un esempio concreto.

“Poniamo, in ipotesi, che il costruttore di un fantomatico prolungamento della Metro D pretenda maggiori finanziamenti, rispetto a quelli previsti, perché nello scavare le gallerie sono emersi costi maggiori non prevedibili di ben 100 milioni. Ciò che fa Roma Metropolitane è valutare la situazione e decidere, a norma di legge, se pagare o meno. Poniamo che in questo caso Roma Metropolitane decida di non pagare – spiega MetroXRoma – Il costruttore andrà in tribunale a chiedere di venir pagato e il giudice, in alcuni casi, dirà che magari non tutta la somma richiesta, ma una piccola parte, diciamo 8 milioni, è dovuta. Ecco, in questi casi il comune si rifiuta di riconoscere automaticamente il dovuto come una spesa a lui imputabile”.

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