È una stagione calda – e non per il clima – quella che sta vivendo la Roma – Civita Castellana – Viterbo e i suoi pendolari. C’è il tema del raddoppio, quello del rapporto tra i gestori della linea, gli aumenti dei biglietti e le promesse della Regione Lazio al centro dell’attenzione del Comitato pendolari ferrovia Roma Nord, da anni in prima linea per salvaguardare la linea e per denunciare le problematiche. Il presidente del Comitato, Fabrizio Bonanni, a Radiocolonna ha fatto il punto sulle questioni più critiche dell’estate 2023.
“La settimana scorsa abbiamo incontrato l’assessore regionale Ghera e il presidente Rocca, i quali ci hanno confermato che non ci saranno aumenti nella tariffazione almeno fino al primo gennaio 2024 – spiega Bonanni a Radiocolonna – questa è una vittoria nostra e degli altri comitati. Abbiamo chiesto alla Regione Lazio che ci sia un maggior coordinamento tra le due società che gestiscono la Roma-Civita Castellana – Viterbo, ovvero Astral e Cotral. Siamo noi pendolari che spesso diamo informazioni, come il censimento delle corse soppresse. Così non può andare avanti. Poi c’è un fatto abbastanza curioso che riguarda i display informativi delle varie stazioni. Indovinate da chi sono ancora gestiti? Da Atac. Su questo fatto s’è espressa Astral, secondo cui entro qualche mese dovrebbe entrare in possesso della gestione dei monitor. Una piccola vicenda che fa capire la confusione che regna sulla nostra line”
Sugli orari e le soppressioni, poi, la situazione non sarebbe rosea.
“Attualmente è in vigore un orario estivo ridotto, direi ridottissimo, visto che abbiamo circa 80 corse urbane giornaliere, andata e ritorno e circa 30 extraurbane, più 12 bus integrativi. Negli ultimi giorni stanno saltando tantissime corse, si pensi che l’altro ieri è stato soppresso circa il 15% dei treni – raccontano i pendolari a RC – Il problema è che le corse soppresse, urbane ed extraurbane, non vengono integrate da corse integrative sostitutive che è un’eventualità presente nel contratto di servizio”.
Infine, non per ordine di importanza, c’è il grande tema del raddoppio. E qui Bonanni fa chiarezza sulla posizione del comitato a riguardo.
“Come comitato siamo d’accordo, ma allo stato attuale c’è un problema di costi e di visione globale della vicenda. La gara era stata aggiudicata nel 2020 con dei costi ben determinati. Costi che oggi sono lievitati e la Regione Lazio sta cercando di capire dove trovare i fondi per far partire questa gara. Presumibilmente la gara dovrebbe partire nel 2024, così come i nuovi treni dovrebbero arrivare tra il 2024 e il 2025: sei per la Roma – Civita Castellana – Viterbo e cinque per la Roma-Lido. Noi abbiamo chiesto un raddoppio vero, che vada fino a Civita Castellana e che non si limiti solo al Riano-Morlupo. Sennò avrebbe più senso mettere treni nuovi e fare ammodernamenti infrastrutturali per recepire le direttive di sicurezza di Ansfisa, ma restando con il binario unico – conclude Bonanni – Con il sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini, concordiamo sul fatto che la soluzione migliore per il raddoppio sarebbe il commissariamento”.