Roma vs. auto in sosta vietata che bloccano bus e tram: norme, iniziative e approcci di Atac e Procura

Ecco lo stato dell’arte nella lotta alla sosta selvaggia nella Capitale. Con interventi semplici ed immediati per limitarla

Bus bloccato da un’auto in sosta vietata. Tram che non riesce a passare a causa di una macchina sporgente in divieto di sosta. Due ore e trenta minuti in sosta vietata, tranvia bloccata, decine di tram e di auto ferme in mezzo alla strada. Non è infrequente leggere nelle cronache romane notizie del genere. L’ultima, l’altro ieri, ha visto come protagonista il tram 2, bloccato a causa di una vettura parcheggiata male che ha costretto l’attivazione delle navette sostitutive fino alla rimozione dell’auto e al ripristino del servizio:

 

Un cambio di passo importante nella lotta a questa piaga della viabilità capitolina è avvenuto qualche anno fa, grazie all’intervento più risoluto della Procura di Roma sul tema. I togati di Piazzale Clodio hanno deciso di ispirarsi ad una sentenza fiorentina che nel 2012 aveva condannato a 20 giorni di reclusione un automobilista la cui macchina in divieto di sosta aveva bloccato per ore i bus della linea 23. Così, nella Capitale, se oggi si interrompe il servizio per meno di mezz’ora si incorre in una sanzione amministrativa (elevatissima). Se l’interruzione supera i trenta minuti, si va a processo. L’articolo del codice penale che ha ispirato questa linea dura è il 340, secondo cui:

“chiunque, fuori dei casi preveduti da particolari disposizioni di legge [330, 331, 431, 432, 433], cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, è punito con la reclusione fino a un anno”

Su questa linea si è inserita anche Atac, che dall’anno scorso ha iniziato a denunciare ai pubblici ministeri romani i cittadini indisciplinati che interrompono il servizio di bus e tram. Sarebbero ben 500 le denunce partite dalla municipalizzata e sulle quali i pm hanno aperto dei fascicoli: una media impressionante di 8 querele o esposti al giorno. Ma anche sugli intralci di minor entità i numeri non scherzano, si pensi che sono nel 2018 la Polizia Roma Capitale ha elevato circa 615mila contravvenzioni per intralcio alla circolazione.

Ma al netto delle sanzioni più dure, i romani continuano – per inciviltà e noncuranza – a posteggiare là dove deve passare un mezzo pubblico un mezzo pubblico. Cosa fare dunque?

In attesa che la mentalità cambi (i tempi potrebbero essere biblici) e che si predispongano sistemi digitali più efficaci di notifica della multa, una soluzione semplice e intelligente l’ha proposta Mercurio Viaggiatore: utilizzare asfalto dipinto per segnalare la superficie d’ingombro dei tram.

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