“Con i commissari di Alitalia ci incontriamo ogni tanto, per dire che possiamo aiutarli ad alimentare i voli intercontinentali, ma per ora restiamo nelle retrovie”. Lo afferma il Ceo di Ryanair, Michael O’Leary, in un’intervista al Corriere della Sera in cui spiega: “Ci potremmo occupare delle rotte dagli aeroporti secondari d’Italia e del vecchio continente, portando i clienti a Roma da far imbarcare sugli aerei di Alitalia. Loro si occuperebbero dei voli intercontinentali, ma anche di quelli con le capitali europee e le grandi citta’ italiane dove ci sono i passeggeri business”.
“Alitalia è un brand incredibile. La compagnia sopravviverà, anche per il bene del Paese. Il governo troverà un modo”, prevede O’Leary. “Quello che deve fare è espandersi sul lungo raggio. I visitatori devono arrivare in Italia direttamente, senza fermarsi in altri hub”. I commissari di Alitalia, aggiunge, “hanno fatto un lavoro fenomenale. Dovrebbero far gestire la compagnia a loro per altri dieci anni”.
Ryanair non compra Alitalia “perchè siamo la compagnia numero uno nel Paese e loro sono la seconda: l’Antitrust europea ci fermerebbe”, rileva il manager. Sugli investimenti in Italia, “è normale rallentare con volumi così alti. Per il 2020 sul mercato italiano trasporteremo 42 milioni di persone, il doppio di Alitalia”. Gli investimenti saranno “negli scali dove operiamo da tempo come Bergamo, e poi aumentando l’offerta a Malpensa, in Sicilia, in Puglia, a Fiumicino. Vorremmo allargarci anche a Ciampino, ma ci sono limitazioni. Se solo l’Italia avesse meno tasse. L’addizionale comunale penalizza la crescita: 6,5 euro da sborsare per ogni passeggero che decolla dagli scali italiani (7,5 euro da Fiumicino e Ciampino) sono troppi”.