È lite tra i conducenti a noleggio sullo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per venerdì 17 novembre. Una lite che si aggiunge a quella in atto – durissima – tra il Governo guidato da Giorgia Meloni e i sindacati confederali. O meglio, del Ministro del MIT Matteo Salvini con CGIL e UIL, tra polemiche velenose sull’imparzialità della Commissione Garanzia sciopero e la minaccia di precettazione giunta alle orecchie delle sigle sindacali. In questo scontro frontale tra esecutivo e rappresentanze dei lavoratori, non mancano gli screzi tra questi ultimi sul coinvolgimento alla grande mobilitazione di metà novembre. Lo testimoniano gli attriti che in queste ore stanno animando il mondo degli NCC, con il dirigente di Anitrav Giulio Aloisi che a Radiocolonna non le manda a dire FILT CGIL e UILTRASPORTI sul coinvolgimento tout court della categoria allo sciopero di giovedì.
Ma andiamo per gradi. Il settore trasporti di CGIL e UIL ha pubblicato un manifesto in cui si spiegano le ragioni dell’adesione della categoria allo sciopero. Tante le questioni sollevate e le obiezioni fatte al governo a guida FDI: dal Piano nazionale dei trasporti e della logistica al Fondo Nazionale Trasporti, dalla questione salariale alla regolamentazione delle piattaforme che operano nel mondo dei taxi, che i sindacati vorrebbero normare tramite DPCM emanando i decreti attuativi della legge 12/2019. Proprio sul tema del trasporto pubblico non di linea, poi, c’è stata la frase che ha fatto alterare Anitrav, nel punto in cui il 17 novembre – spiegano FILT CGIL e UILTRASPORTI – si fermerebbero Trasporto Pubblico Locale, Trasporto Ferroviario, Trasporto aereo, Trasporto Merci e Logistica, Autostrade, Porti, Trasporto Marittimo, Autonoleggio, Servizio Taxi, Ncc.
“Non so come ci si sia permessi di includere nello sciopero del 17 novembre l’intera categoria degli NCC. A noi questa mobilitazione non appartiene in nessuna maniera e siamo offesi che CGIL e UIL abbiano incluso tutti i lavoratori del noleggio con conducente. Le ragioni? Queste confederazioni sono legate al mondo del lavoro dipendente e non datoriali, come lo siamo noi – spiega Aloisi a Radiocolonna – Saremmo anche pronti a scioperare se le motivazioni fossero altre, in primis per rimettere mano a una legge che crea costantemente problemi a tutta la categoria. C’è un cortocircuito tra le dichiarazioni del governo, che dice di essere a favore delle imprese e la prova dei fatti, visto che la destra che ha affossato la categoria del noleggio con conducente a vantaggio dei taxi”.