Ancora senza acqua all’Appio Latino. Roma a rischio siccità?

Nel corso degli anni è aumentata la richiesta di acqua nella Capitale. Acea è costretta a raddoppiare l’acquedotto del Peschiera per ovviare alla richiesta

Il problema rischia di ripetersi e in modo più massiccio se continuerà a non piovere. La carenza di acqua in una sessantina di palazzi all’Appio Latino e in tutta la zona da Ponte Lungo a Don Bosco in parte è dovuta alla vetustà degli impianti, ma anche e soprattutto al fatto che col tempo, dicono nostre fonti,  la pressione dell’acqua, gestita dall’Acea, non è più adeguata alle nuove esigenze dei cittadini.

Pompe e serbatoi già installati in molti palazzi

Il problema riguarda gli edifici che hanno più di otto piani, e questo è piuttosto frequente sull’Appia da Ponte Lungo in poi lungo la Tuscolana, oltre ai Parioli e a Monte Mario. Col tempo non pochi palazzi si sono dotati di pompe e serbatoi, ma chi non lo ha fatto da qualche mese a questa parte non ha acqua a sufficienza durante la notte. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è proprio il caso di dire in questo frangente, è quando in alcune vie all’Appio Latino l’acqua è mancata per 48 ore di fila.

Per Acea pressione nella norma 

Acea continua a dire che la pressione dell’acqua è nella norma, eppure il problema continua a verificarsi in tutti quei palazzi che hanno più di 8 piani, e che dunque risentono di valori pressori che sono al limite. Fatto sta l’azienda ha messo in cantiere  il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera. Come infatti viene riportato, si prepara la realizzazione di “una nuova galleria lunga circa 27 km che parte dalle sorgenti del Peschiera e arriva fino al punto di intersezione degli acquedotti nel nodo di Salisano”. Un progetto da 1,2 miliardi da completare per il 2028. Questo per ovviare al mancato prelievo di acqua dal lago di Bracciano dopo che il va bacino alcuni anni fa andò in sofferenza.

Acqua dal Tevere per ovviare alla scarsità su Roma

Ad oggi le perdite dell’acquedotto romano non sarebbero superiori al 26%, e in sostanza sono state state dimezzate rispetto all’era Raggi. Ma la mancanza di precipitazioni alla lunga rischia di farsi sentire.  Fatto sta che a Grottarossa è stata avviata la captazione delle acque del Tevere, proprio per far fronte alla mancanza di fornitura da Bracciano. Una cosa è certa: il raddoppio del Peschiera va accelerato, anche se gli ambientalisti del reatino, dove nasce l’acquedotto, già protestano.

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014