Spreco alimentare: più attenzione, più risparmio

Una nuova consapevolezza ci ha fatto capire che il cibo che sprechiamo è veramente un delitto contro la ragione, la fame nel mondo e il portafoglio

Questo è l’anno 0.  Dal 2018 parte la rilevazione sulle effettive abitudini alimentari/sprechereccie degli italiani. Pare che solo ultimamente ci siamo resi conto di buttare nell’umido troppa roba che non rientra a pieno titolo nella categoria “scarto”. Non parliamo delle lische del pesce o della buccia della banana ma di quello che resta nel piatto di portata, delle cose comperate in più, di quello che, in caso di inappetenza improvvisa non ci va proprio.

Gli italiani, fuori dalle 2 guerre, e con l’esagerata offerta dei prodotti in vendita, fra discount e offerte speciali corrono verso l’acquisto compulsivo. Se guardate bene è sempre più difficile vedere nei super persone con la “lista della spesa” ragionata e basilare. Ormai i supermercati sono “costruiti” con un percorso ben definito che non ti fa nemmeno pensare ma, offre, corridoio dopo corridoio di tutto e di più. Così uno parte con poche idee chiare, il carrello vuoto e man mano che avanza butta dentro. Per chi ha la carta “fedeltà” poi è una tentazione continua ma anche il cliente di passaggio non può sottrarsi alle offerte che riguardano ogni classe di prodotto.

La spesa, fatta per tutta la settimana, ha lo svantaggio, poi, di non poter prevedere gli effettivi consumi nell’arco dei 7 giorni. Quella quotidiana è sicuramente più mirata ma va contro agli spazi di tempo a nostra disposizione. Il freezer/congelatore aiuta molto ma, non risolve lo “scarto” quotidiano, quello che fa gettare nella spazzatura circa 90 kg/anno/famiglia. Cioè circa 300 Euro!

Nell’immenso oceano italiano di leggi,leggine, decreti ecc pochi si sono accorti che da circa un anno è entrata in vigore la legge Gadda (n° 166/16) proprio sugli sprechi alimentari. Certo non sarà una legge a modificare le abitudini e gli appetiti di casa nostra. Però almeno terrà sotto esame le nostre pattumiere e già leggere i risultati ci aiuterà a cucinare e comperare con maggior attenzione. Ricordiamo di controllare sempre la data di scadenza riportata sui prodotti, in base alle effettive necessità di casa. Date di scadenza, è bene ripeterlo, che sono in ogni caso di larga sicurezza.

Suggeriamo anche dei programmi che parlino e mostrino come si può cucinare con gli “avanzi”. Li vorremmo vedere i pluristellati chef alle prese con l’impiattamento del recupero.

Secondo noi non saprebbero bene da che parte cominciare e dovrebbero precipitarsi a telefonare alle nonne…

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