Stadio Flaminio: l’addio della Lazio. Lotito: “Troppo piccolo e troppi vincoli”

"Dispiace che il presidente Lotito non abbia neanche presentato un progetto, non è vero che sarebbe stato bocciato in partenza", ha detto l'assessore allo Sport Onorato

 

La Lazio dice addio al progetto di recuperare lo stadio Flaminio. Troppo piccole per le partire dei biancocelesti e troppi vincoli per la sua riqualificazione: queste le motivazioni – scrive il Corriere della Sera- che hanno portato alla rinuncia il patron Claudio Lotito.

“L’impianto, in base alle norme di sicurezza attuali, può contenere 16mila spettatori – ha detto Lotito -. Per noi sarebbe inadeguato, perché il nostro stadio deve avere almeno 45mila posti. Oltre alla capienza c’è il problema della copertura: non possiamo tornare agli anni Sessanta quando andavamo allo stadio con l’ombrello. Poi c’è la questione parcheggi e viabilità: sono cose risolvibili ma servono autorizzazioni. Il progetto lo presento se so che potrà essere approvato, altrimenti evito. Ho un piano B, che è la realizzazione dello stadio da un’altra parte. In quel caso, però, il Comune mi dice di non essere disponibile perché non vuole occupare altre aree. Siamo prigionieri di una situazione da 19 anni”.

Non si è fatta attendere la riposta del Comune che tramite una nota dell’assessore allo Sport, Alessandro Onorato, contesta punto per punto le dichiarazioni di Lotito. Sulla riqualificazione dello stadio Flaminio  – si legge nella nota – “abbiamo aspettato, dando priorità alla Lazio e ai suoi tifosi. È singolare che il presidente Lotito sostenga che il parere della Soprintendenza, peraltro relativo a una diversa proposta di riqualificazione, renderebbe impossibile la presentazione del progetto Lazio che, invece, avrebbe potuto utilizzare il cosiddetto emendamento sblocca stadi del decreto Semplificazioni”.

Rispetto al documento Soprintendenza citato da Lotito, Onorato precisa che “è noto da febbraio 2022 e il presidente Lotito è in possesso di tutte le carte sul Flaminio già da settembre 2022. Che lo scopra solo ora non è verosimile, soprattutto oggi che i pareri sono stati accentrati alla direzione generale del ministero al fine di velocizzare nel Paese il processo di trasformazione e di valorizzazione per garantire stadi moderni e adeguati alle esigenze di sicurezza. Dispiace che il presidente Lotito non abbia neanche presentato un progetto, non è vero che sarebbe stato bocciato in partenza. Con la giunta Gualtieri avremmo accompagnato la Lazio, nel rispetto delle norme, per arrivare all’ampliamento dei posti e alla copertura degli spalti. Dispiace per i tifosi della Lazio che ci hanno creduto davvero e per la nostra città, che merita due squadre di calcio ciascuna con un proprio stadio di proprietà. L’unica consolazione è che almeno ora la situazione è a tutti chiara”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014