Stadio Flaminio, sarà la Roma a salvare il simbolo di Roma 1960?

La Roma salverà lo stadio Flaminio? Forse. L’impianto progettato da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi del 1960 giace da tempo abbandonato, tra degrado, ruggine e sterpaglie. Ma ora, qualcosa sembra muoversi. Sembra. Dopo aver infatti quasi del tutto accantonato il progetto miliardario di Tor di Valle, le preferenze della famiglia Friedkin, proprietaria della Roma, […]

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La Roma salverà lo stadio Flaminio? Forse. L’impianto progettato da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi del 1960 giace da tempo abbandonato, tra degrado, ruggine e sterpaglie. Ma ora, qualcosa sembra muoversi. Sembra. Dopo aver infatti quasi del tutto accantonato il progetto miliardario di Tor di Valle, le preferenze della famiglia Friedkin, proprietaria della Roma, ora pendono verso il trasloco al Flaminio.

Lo stesso stadio che ospitò i giallorossi nella stagione 1989/90, visti i lavori all’Olimpico in vista del Mondiale di Italia ’90. Un’idea suggestiva e di certo più sostenibile in termini economici che il club giallorosso sta analizzando con attenzione. Il progetto sarebbe quello di aumentare la capienza a 45.000 posti a sedere, per un costo complessivo dell’opera di circa 350 milioni. Circa un terzo rispetto allo sforzo previsto per Tor di Valle.

E pensare che pochi giorni fa sindaca di Roma Virginia Raggi ha presentato questa mattina in Campidoglio il Piano di Conservazione dello Stadio Flaminio, l’opera di Pier Luigi e Antonio Nervi realizzata assieme al Palazzetto, al Palazzo dello Sport e al Viadotto di Corso Francia per le Olimpiadi del ’60. Roma Capitale, con questo Piano, si e’ dotata di uno strumento che consentira’ la valorizzazione e il mantenimento nel tempo delle peculiari caratteristiche architettoniche e costruttive di quest’iconica struttura.

Lo studio che ha portato alla realizzazione del Piano è stato condotto dalla Sapienza, con i dipartimenti di Ingegneria Strutturale e Geotecnica, di Architettura e Progetto e di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, da DO.CO.MO.MO. Italia e dalla Pier Luigi Nervi Project Association, grazie a un contributo della Getty Foundation. Il Piano del Flaminio pone le basi per il processo di riqualificazione della struttura, che potrà ritornare a far parte della vita della Capitale senza rischiare di perdere la propria identità

(Foto Wikipedia)

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