Virginia Raggi ricomincia laddove aveva lasciato Carlo Calenda, sbattendo la porta. Dal Tavolo per Roma. “Una cabina interministeriale per Roma con tutti i ministri che vorranno partecipare”. La sindaca liquida in una battuta l’incontro con il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che si è svolto oggi a Roma, nella sede del ministero del Lavoro in via Veneto per riprendere in mano in dossier rilancio di Roma. “Io direi che questa volta si fa sul serio”, assicura la prima cirradina riferendosi al flop del Tavolo per Roma dell’ex ministro Calenda.
Sarebbe davvero ora di fare sul serio, visti i mille e sempre più gravi che affliggono Roma. L’edilizia paralizzata, il settore informatico e tecnologico bloccato dai mancati investimenti sulla banda larga e sulla digitalizzazione dei servizi. Le aziende di telecomunicazioni con gli organici in continua contrazione e le piccole e medie imprese che si occupano di installazioni e impiantistica piegate dall’indebitamento e dalla spietata concorrenza per aggiudicarsi anche il meno redditizio dei subappalti.
L’idea condivisa dalla sindaca e dal vicepremier (domani è in programma alla Camera di commercio un’importante tavola rotonda su Roma) è quella di una cabina di regia allargata a diversi ministeri che si occuperà dello sviluppo della Capitale anche in termini di strumenti e risorse a disposizione. La cabina di regia in un secondo momento a quanto si apprende sarà allargata anche alle forze produttive e sociali della città. Il tavolo con Calenda, almeno sponda Campidoglio, si era chiuso con un flop. Adesso non bisogna ripetere l’errore.