Tavolo per Roma, si chiude. Con dei risultati

Calenda ai saluti ma porta a casa un accordo per aumentare la sicurezza nella Capitale

Il Tavolo per Roma è chiuso. Con dei risultati, una volta tanto. Per esempio, una rete di oltre 7 mila telecamere (tra pubbliche e private) per aumentare gli standard di sicurezza in centro, progetto coordinato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) e coperto con risorse del Viminale. Più lo sportello unico per le grandi imprese, un’interfaccia istituzionale (già attiva: scongiurati 95 licenziamenti a Latina presso la Heinz-Plasmon) per tamponare la delocalizzazione selvaggia che ha messo in ginocchio l’economia capitolina. Sono questi i due progetti, tra i dieci avviati e i nove incardinati a costituire l’ultimo atto del Tavolo per Roma, che portano il sigillo della giunta Raggi. La firma è quella del vice sindaco Luca Bergamo (la sindaca torna oggi dalla settimana bianca), ma a questa non si accompagnano finanziamenti.

Da settimane il tavolo è saltato dopo lo scontro Raggi-Calenda sulla mancata partecipazione finanziaria del Comune («Di Roma ci occuperemo anche se la Raggi si mette di traverso», aveva detto il ministro), mentre la sindaca chiedeva risorse e poteri per risolvere le grane di Roma. L’iniziativa si chiude così nel gelo e nell’incertezza, in attesa di capire se continuerà ad esistere con il nuovo esecutivo. «Il lavoro per lo sviluppo strategico sarà auspicabilmente parte del rapporto del governo della città con il nuovo governo del Paese», auspica Bergamo alla fine del summit che ha visto la partecipazione dei ministri Marco Minniti (Interno), Dario Franceschini (Beni culturali), Marianna Madia (Pa), Beatrice Lorenzin (Sanità), Gianluca Galletti (Ambiente), oltre al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

Calenda, ricorda il Corriere, ha tirato le somme degli incontri degli ultimi mesi varando la prima tranche dei 19 progetti studiati per il rilancio della Capitale: oltre alla rete di videosorveglianza nel Municipio I e allo sportello per le imprese, i progetti sono per lo sviluppo di un hub delle Scienze della vita (100 milioni per «fare sistema in una città dal potenziale enorme», spiega Lorenzin), per la bonifica e la reindustrializzazione del sito di interesse nazionale Valle del Sacco (firmato da Galletti e dall’ad di Invitalia, Domenico Arcuri), per garantire l’accesso al credito (10 milioni della Regione), per la valorizzazione della filiera cinema, per il Maker Faire, più due progetti per il turismo nella Capitale e uno per un piano di efficientamento energetico dei palazzi sedi della Pa.

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