Non è un rebus ma poco ci manca. Il Tavolo su Roma, imbastito lo scorso mese non senza tensioni dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, sta a quanto pare attraversando un brutto momento. Domani era infatti prevista l’attesa seconda riunione tra governo, Campidoglio e imprese per rendere operative le proposte presentate in occasione del primo vertice, il 17 ottobre.
E invece nulla, tutto rimandato al 22 o al 23 ottobre pomeriggio. Qualcosa, come raccontato da Radiocolonna.it la settimana scorsa, aveva cominciato a scricchiolare, con il grosso dei convenuti al primo tavolo su Roma che non avevano ricevuto la convocazione. Detto, fatto visto che dalle indiscrezioni raccolte, tutto è stato rimandato alla prossima settimana. Eppure, solo due giorni fa era data per certa la riunione di domani a Via Veneto. Ci si chiede a questo punto che cosa stia succedendo. Dallo Sviluppo trapela solo silenzio, ma non è certo un buon segnale se non si riesce a riunirsi una seconda volta.
Il tutto mentre il Campidoglio continua a sbandierare il progetto Fabbrica Roma, con cui rilanciare il tessuto produttivo della città. Proprio oggi il sindaco di Roma Virginia Raggi ha siglato un’intesa con l’Ugl volto ufficialmente a “strutturare un sistema di relazioni sindacali quale efficace strumento per contribuire al rilancio economico-sociale della città e realizzare un modello avanzato di partecipazione e concertazione”.
Con l’intesa, fanno sapere dal Campidoglio, le parti si impegnano alla costituzione e all’organizzazione di tavoli di confronto generali, di settore e territoriali su provvedimenti e linee programmatiche inerenti alle politiche di sviluppo economico, sociali e sanitarie, fiscali e tariffarie, dei trasporti, ambiente, turismo, servizi e cultura, educazione, sport, formazione e sicurezza. “Su questi temi Roma Capitale e Ugl Roma si impegnano a garantire reciprocità d’informazione sulle materie di interesse comune individuate e a definire un calendario degli incontri”. Già, ma il Tavolo su Roma?