Unindustria, Camilli suona la carica nel Lazio

L'assise degli industriali del Lazio al Teatro dell'Opera lancia un messaggio chiaro e forte al governo

Lazio locomotiva d’Italia. Non è certo la prima volta che la regione bagnata dal Tevere viene indicata come motore della ripresa economica. Però stavolta è diverso, ci sono due anni di pandemia da buttarsi alle spalle e una guerra alle porte dell’Europa da non sottovalutare, in un verso o nell’altro. Ma le imprese laziali ci sono, pronte a farsi carico ancora di uno sforzo.

Questo il messaggio di sottofondo emerso dall’assemblea di Unindustria, l’associazione delle imprese del Lazio guidata da Angelo Camilli, tenutasi presso il Teatro dell’Opera alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Sono convinto che il Lazio possa continuare ad essere un esempio per il Paese, così come è stato per l’emergenza sanitaria, in questo nuovo momento di difficoltà economica. Le previsioni sul Pil più recenti stimano una crescita del 2,2% nel 2022, in linea con l’andamento nazionale: erano del 4,1% a gennaio”, ha messo subito in chiaro Camilli, nel corso del suo intervento. Ben consapevole delle tante ombre che incombono sulla ripresa port-pandemica. A cominciare dai costi per l’energia, letteralmente esplosi con il conflitto scatenato dalla Russia.

“Quest’anno la bolletta dell’energia elettrica per le imprese della nostra regione salirà a 3,5 miliardi di euro mentre prima della guerra valeva un miliardo e mezzo e, nel 2019, 600 milioni. Le imprese stanno adottando diverse strategie di risposta: si confrontano già con uno scenario mutato e cercano soluzioni, nuovi percorsi e nuove geometrie delle filiere produttive”, ha sottolineato il numero uno di Unindustria.

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