Che i monumenti di Roma versino in uno stato pietoso è risaputo. Ma sapere che si spendono fior di quattrini per la loro cura e manutenzione forse può bruciare un po’. Nei giorni scorsi Zètema, la società del Campidoglio cui spetta la gestione della cultura e del patrimonio, ha pubblicato una gara da oltre 370 mila euro, avente ad oggetto “l’esecuzione del servizio di manutenzione del verde e pulizia di aree monumentali ed archeologiche site nel territorio di Roma Capitale a decorrere, presumibilmente, dal mese di gennaio 2018 fino al 31 dicembre 2019″,
Si tratta dunque di individuare il soggetto incaricato di dare una ripulita alle aree più visitate della città. Ci si chiede se però se simili spese comportino poi dei risultati visto lo stato di incuria in cui versano molti siti. Eppure i soldi sono lì, sul piatto, pronti. “I suddetti servizi dovranno essere realizzati a richiesta di Zètema, durante il periodo di vigenza dell’affidamento, fino a concorrenza dell’importo massimo di spesa relativo a ciascun periodo di durata contrattuale”, si legge ancora nei documenti.
Intanto, Zètema, prosegue l’opera di risanamento dei propri conti. Prendendo per esempio l’ultimo bilancio consuntivo, quello del 2016, si scopre che il valore della produzione è passato dai 60,4 milioni del 2014 ai 56,8 dello scorso anno, passando per i 58 del 2015. Sul terreno sono dunque rimasti circa 4 milioni di ricavi. Anche il margine operativo ha registrato una flessione, visto che nel giro di due anni è calato di oltre 1 milione, dai 5,7 del 2014 ai 4,6 del 2016.
Ma Tutto ciò non ha però impedito a Zètema di rimanere in zona utile. Anzi, a guardare i conti del 2016, i profitti della società guidata da Remo Tagliacozzo sono addirittura aumentati. Se due anni fa Zètema ha chiuso i conti con un utile di 25 mila euro, l’anno scorso si è assistito a un balzo di 40 mila euro, portando il totale a 85 mila euro.