Zètema resiste all’urto e supera tutto sommato indenne l’annus horribilis della pandemia, con Roma privata dei suoi turisti e con chiusure a raffica. La società del Campidoglio che gestisce eventi e musei della Capitale ha infatti chiuso il 2020 con un utile di esercizio di 31 mila euro, dopo i 41 mila euro del 2019. Segno di una sostanziale tenuta dei conti della società partecipata al 100% da Comune di Roma e guidata da Remo Tagliacozzo.
Per quanto riguarda i ricavi complessivi, sono stati di poco inferiori ai 46 milioni a fronte di un costo del personale di 28,8 milioni circa e un margine operativo lordo di 900 mila euro. Proprio la redditività di Zétema ha subito il colpo più duro dalla pandemia, visto che lo scorso anno il margine lordo era risultato pari a 1,8 milioni. “Nel 2020”, ha spiegato l’amministratore unico di Zètema Tagliacozzo “si è dato avvio ai nuovi contratti di affidamento di servizi nei settori della Cultura e del Turismo e della Istituzione Biblioteche per il triennio 2020–2022 e sono proseguite le importanti innovazioni nell’organizzazione aziendale avviate nei precedenti esercizi con una politica di change volta ad incrementare la produttività dei servizi erogati attraverso intense attività di formazione e sviluppo delle professionalità del personale”.
Secondo il manager alla guida di Zètema “la pandemia di Covid ha causato effetti molto gravi sull’economia cittadina i cui effetti nel medio e lungo termine non possono ancora essere concretamente valutati. L’impatto è stato molto forte, ovviamente anche nelle attività di Zètema. Oltre alla drastica riduzione di presenze di visitatori, in particolare stranieri, nei musei civici e presso i Tourist Infopoint della città, si registra il pressoché totale azzeramento delle vendite della card turistica Roma Pass, prodotta e distribuita da Zètema stessa”
