Atac, gli affitti fruttano 220 mila euro al mese

Si tratta degli spazi ad uso commerciale e ufficio che l'azienda dà in concessione lungo le principali tratte gestite

Un bus Atac

Circa 220 mila euro. Tanto incassa ogni mese l’Atac, almeno ufficialmente, grazie ai canoni di locazione di uffici, spazi commerciali e immobili, che la municipalizzata affitta a privati e ditte varie, lungo le principali tratte gestite. La cifra emerge dai documenti consultati da Radiocolonna.it, e aggiornati ai primi mesi del 2017.

Introiti con cui la municipalizzata guidata da Manuel Fantasia, ma ancora alla ricerca di un direttore generale, dovrebbe sì fronteggiare le spese di gestione del patrimonio immobiliare, ma anche tentare di raddrizzare le proprie finanze, tutt’altro che floride. A breve è atteso il bilancio 2016, da cui si capirà se l’azienda ha speranze di salvezza oppure no.

Gli affitti più redditizi riguardano gli spazi commerciali, quelli cioè destinati alla vendita di ticket, giornali e souvenir. Le locazioni commerciali sulla linea Flaminio-Saxa Rubra fruttano per esempio quasi 7 mila euro al mese. Niente male nemmeno i 3.700 euro mensili garantiti dagli spazi commerciali presso la stazione di Porta San Paolo, sulla linea Roma-Lido.

Ma è la Metro A e B il vero eldorado di Atac. Qui la concessione di spazi commerciali toccano gli 8.500 euro al mese (Termini), per poi mantenersi tra i 3.000 e i 6.000 euro mensili. La sola fermata Eur Palasport, frutta 7.500 euro al mese. Meglio della metro fanno solo gli uffici sulla Tuscolana, per i quali l’azienda incassa 82 mila euro al mese.

Intanto nei giorni scorsi la municipalizzata ha presentato il suo piano anti-evasione.  A partire dal primo gennaio, ha spiegato Fantasia, sono stati impiegati sui mezzi di superficie 150 addetti al controllo in più, che hanno dato vita ad una vera task force anti evasione.

Inoltre lo scorso anno sono state controllate 111.740 vetture, con una media di cinque sanzioni al giorno per agente. In pratica, c’è stato un aumento del 26% di violazioni accertate, e quindi di sanzioni, rispetto al 2015 e del 72% se si raffronta il dato con l’anno 2014. I passeggeri controllati sono stati più di 2,1 milioni, circa 55 mila in più rispetto allo scorso anno. Nel 2016 il numero delle sanzioni ha raggiunto quasi le 126mila, a fronte delle quasi 100 mila dell’anno precedente, di cui 24.918 pagate entro i cinque giorni dalla contestazione, il 60% in più rispetto al 2015, con un incasso di oltre 1,3 milioni di euro.

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