Oltre 1.100 posti in sette centri di accoglienza non bastano. In estate, i senza casa a Roma preferiscono dormire per strada col caldo, ma normalmente le strutture del Campidoglio non riescono a soddisfare tutte le richieste.
Si calcola infatti che nella Capitale ci siano quasi 8 mila senza tetto, circa il 15% di quelli presenti in tutta Italia. E in più di anno dall’insediamento della giunta Raggi la situazione non è cambiata molto.
A questi si aggiungono gli sgomberati da via Quintavalle a Cinecittà, che ora dormono nell’atrio della basilica dei Santi Apostoli, e una parte delle persone che erano nel palazzo ex Federconsorzi di via Curtatone.
La zona attorno a San Pietro da mesi è affollata di senza casa, gente che passa la notte in strada con giacigli improvvisati, e la mattina si reca nella parrocchia di sant’Anna in Vaticano per fare colazione e lavarsi. A tale attività presiede l’elemosiniere del Papa, mons. Konrad Kraiewski.
I dormitori degli organismi convenzionati, come la Caritas o le suore di Madre Teresa di Calcutta, fungono da aiuto alle strutture comunali, ma comunque sono solo un corallaio ma ricevono un numero crescente di richieste. “La macchina dell’assistenza va messa a punto – ci dicono dalla Caritas della Capitale – Tra poco arriverà l’inverno e col freddo sicuramente ci saranno più richieste per posti letto e pasti”.
Il Comune di Roma e l’assessore Laura Baldassarre hanno approvato a marzo scorso la delibera sul sistema di iscrizione anagrafica delle persone senza dimora che permetterà ai senzatetto di accedere ai servizi, contrastando d’altra parte abusi come le intestazioni di attività economiche presso gli indirizzi virtuali.
