A Roma serve un piano Marshall contro il degrado

Per l'ex presidente di Ama Benvenuti l'ordinanza anti-bivacco della Raggi è poco più di un provvedimento spot. Manca la soluzione di sistema.

L’ordinanza di Virginia Raggi anti-bivacco? Buone le intenzioni, ma la pratica è un’altra cosa. La vede così Piergiorgio Benvenuti, ex presidente di Ama, nominato nel 2011 da Alemanno e presidente nazionale del movimento ecologista Ecoitaliasolidale in merito al provvedimento con cui l’amministrazione grillina prova a mettere un freno al degrado che attanaglia una quarantina di fontane romane (qui un approfondimento di Radiocolonna.it).

“Apprezziamo lo sforzo del sindaco di Roma che ha firmato l’ordinanza – valida fino a ottobre prossimo – che stabilisce una serie di divieti applicati a circa quaranta fontane di particolare interesse storico, artistico e archeologico, e che prevede anche una sanzione amministrativa pecuniaria, ma il provvedimento rischia di essere solo un palliativo” spiega Benvenuti.

Ma la politica può bastare ad abbattere l’inciviltà? “Certamente a volte manca il buon senso dei turisti, dove siti e luoghi di pregio vengono imbrattati o sfregiati come avvenuto recentemente sul Colle Palatino. O dove fontane storiche vengono utilizzate, da visitatori e pellegrini, come piscine, l’ultimo scempio ieri all’Ara Pacis dove stranieri a pieni nudi si sono fatti comodamente il bagno. E fuori di dubbio, però, come dimostra lo stato di abbandono della Capitale che la nostra città vive un tasso di degrado senza precedenti”.

Il messaggio del manager ex Ama è piuttosto chiaro. Non servono provvedimenti spot, ma una soluzione strutturale al problema. ” Esiste un lassismo costante del nostro patrimonio, pensiamo anche a quelle stesse fontane che, quotidianamente, vengono comunque utilizzate per docciarsi – continua Benvenuti -, lavarsi e fare il bucato, in barba ai mancati presidi di controllo e vigilanza sul territorio. A tutto ciò si aggiungono le tendopoli e i rifugi di fortuna, spesso al limite della civiltà, presenti a Colle Oppio come a Villa Borghese. Ci chiediamo quindi, se davvero le ordinanze a tempo siano una soluzione, senza dimenticare le difficoltà sia nel rispetto del provvedimento che nel pagamento della sanzione, o se invece per fermare bivacchi e degrado serve una sorta di ‘piano Marshall del decoro‘, una programmazione a lungo termine, per stabilire la dignità che Roma merita e per salvaguardare l’immenso patrimonio delle Capitale, bellezze che i romani già tutelano pagando profumatamente sia tributi che imposte”.

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