Il movimento ha incontrato Raggi e Colomban per fermare le acquisizioni e la privatizzazione del settore idrico
16 Dicembre 2016 ore 08:00
Ultimo aggiornamento il 30 Maggio 2021 ore 23:37
“Colomban? Ci ha dato ascolto, condivide in parte le nostre posizioni. Ma è pur sempre un imprenditore e questo complica un poco le cose”. Saverio Lutrario è uno dei referenti per il Lazio del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, in cui si annoverano le principali associazioni territoriali a tutela degli utenti. E’ impegnato in una battaglia contro Acea e la sua strategia che punta a privatizzare l’intera gestione idrica del Centro Italia.
“Lo scorso 22 novembre – rileva – abbiamo incontrato il sindaco Virginia Raggi, martedì scorso l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban. E’ stato un incontro interlocutorio, però credo ci abbia ascoltato. Anche se tra tutte le partecipate, la cui situazione è decisamente complicata, per ammissione dello stesso assessore, Acea è quella che dà meno grattacapi al Comune. Ma comunque li marchiamo stretti.” Secondo Lutrario la verità è che la multiutility sta mettendo il cappio al collo a tutti i gestori idrici del Centro Italia, come dimostrano le ultime acquisizione. ” Il tutto – sottolinea – nel silenzio del Comune-azionista. Per fortuna è arrivata una gran belle notizia da Frosinone”.
Lutrario esulta infatti per la recente decisione di 86 comuni della provincia ciociara di disdire il contratto con Acea, a causa di disservizi e bollette troppo salate, per affidarlo a un consorzio di gestori terzi. “E’ una notizia fantastica – afferma – perchè proprio mentre Acea cerca di espandersi arriva una rottura importante dentro il loro giardino di casa. E’ l’ inizio di uno smantellamento del sistema dal basso. Mentre il vertice di Acea porta avanti una strategia di acquisizioni con cui la partecipata del Comune di Roma sta progressivamente inglobando gran parte dei gestori idirici minori. Non ultima, l’operazione da 22 milioni di euro per entrare nel capitale di Acqualatina, la società idrica che serve 38 comuni del basso Lazio e 270 mila famiglie. Una linea ben rimarcata anche nell’ultimo comunicato sulle acquisizioni in essere, dove si parla di “consolidamento nel settore idrico”.
I movimenti hanno paura che la gestione dell’acqua finisca nelle mani di un’azienda a fortissima partecipazione privata, visto che a fronte del 51 % in mano al Comune, il 20,7% è in Borsa, il 23,3% è detenuto dal gruppo francese Gdf Suez mentre il restante 5% fa capo al gruppo Caltagirone. ” Il presidente Catia Tomassetti e l’ad Alberto Irace che portano avanti questa strategia – rileva Lutrario – sono stati nominati dall’ex sindaco Ignazio Marino e rispondono quindi a logiche del Pd. Con l’avvento dell’amministrazione a Cinque Stelle ci aspettavamo che fossero rimossi. E invece no, Acea continua a perseguire l’obiettivo di una concentrazione del settore idrico, mettendo in discussione il concetto di acqua pubblica. E ciò stride col programma dei Cinque Stelle che ha fra le priorità l’acqua pubblica. Così al prossimo incontro con la Raggi torneremo alla carica sul cambio di vertice e di strategia all’Acea.”
|