Acea nel mirino, inchiesta sulla crisi di Bracciano

Perquisiti gli uffici della multiutility e notificato un avviso di garanzia al numero uno di Acea Ato 2 Saccani

Tegola su Acea. I carabinieri hanno perquisito gli uffici di Acea Ato2 e hanno consegnato un avviso di garanzia per inquinamento ambientale  al suo presidente, Paolo Saccani.  La procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta sulla sulla crisi idrica del lago di Bracciano. I militari del Nucleo operativo ecologico sono stati dunque inviati negli uffici di Acea Ato 2 in piazzale Ostiense a Roma per sequestrare documenti e notificarae a Saccani l’atto d’indagine. A renderlo noto gli stessi militari con un comunicato stampa.

“Con riferimento alla criticità ambientale che sta interessando il lago di Bracciano, oggetto negli ultimi giorni di enfasi mediatica, si rappresenta che sono state presentate più denunce alla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha delegato le indagini ai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Roma – si legge nella nota – disponendo la contestuale esecuzione di una perquisizione locale, previa notifica di avviso di garanzia per inquinamento ambientale, presso gli uffici di Acea Ato 2 S.p.A. siti a Roma in piazzale Ostiense numero 2, al fine di sequestrare documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino lacustre”.

L’indagine nasce da due denunce presentate alla procura di Civitavecchia da un parlamentare e da alcuni sindaci delle aree che si affacciano sul lago di Bracciano. Nel frattempo la multiutility controllata dal Comune di Roma ha presentato ricorso al tribunale delle Acque – respinto proprio oggi – contro la decisione del governatore Nicola Zingaretti di fermare i prelievi da Bracciano, ai minimi storici a causa della siccità di questi mesi.

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