Partita ufficialmente la trattativa tra la Commissione europea e il governo italiano per l’avvio operativo di ITA, la newco che, nei piani dell’Esecutivo, dovrebbe acquisire gli asset dell’Alitalia in amministrazione straordonaria. I ministri dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, delle Infrastrutture Enrico Giovannini, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, hanno incontrato in videoconferenza la vicepresidente della Commissione europea e commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager.
In una nota, il colloquio è stato definito “positivo e costruttivo. La commissaria europea e i ministri hanno sottolineato la necessità di procedere nel segno della discontinuità. Il confronto tecnico verrà avviato all`inizio della prossima settimana per valutare nel dettaglio le possibili soluzioni volte a garantire che il nuovo vettore aereo nasca al più presto nel rispetto delle procedure del diritto nazionale ed europeo”.
Della necessità di trovare soluzioni praticabili parla invece la portavoce della commissaria, secondo la quale i ministri italiani e la Vestager “hanno concordato di lavorare insieme in modo costruttivo per trovare soluzioni praticabili sul dossier Alitalia”. Ora si tratta di capire quali saranno queste soluzioni praticabili che saranno appunto oggetto delle riunioni tecniche che partiranno la prossima settimana. Bruxelles da tempo spinge per discontinuità effettiva, con una messa a gara di tutti gli asset, marchio compreso, mentre il Governo italiano preferirebbe far partire ITA, trasferendole il ramo aviation della vecchia compagnia, con la parte handling e manutenzione concessa invece in affitto.
Il sindacato è in allarme è chiede di essere coinvolto nella trattativa. “È necessario dare avvio ad una compagnia di bandiera adeguatamente dimensionata – afferma la Uiltrasporti – per affrontare la contendibilità del mercato attraverso un piano industriale che le possa permettere di svilupparsi mantenendo nel perimetro aviation manutenzione ed handling perché diversamente si avrebbe una soluzione industriale inadeguata e si disattenderebbero le promesse fatte, volte a garantire la piena tutela occupazionale dei lavoratori che rappresentano anche dal punto di vista professionale un patrimonio prezioso”.