Un po’ come le banche, che ogni tanto si liberano di grossi stock di crediti problematici, alleggerendo i bilanci, anche Atac prova a fare un po’ di pulizia. Nei giorni della tensione tra azienda e azionista (il bilancio 2016 non è ancora uscito, nonostante le numerose denunce di Radiocolonna.it) la municipalizzata dei trasporti prova a fare, più o meno, la stessa operazione.
Lanciando una gara da 36 milioni di euro per la cessione pro-soluto di crediti tributari di Atac. Operazione più che giustificata se si considera la mole di crediti che Atac vanta nei confronti del Fisco. Oltre 43 milioni, 13 solo verso Equitalia, come emerge dall’ultimo bilancio disponibile (quello 2015). Verso il Comune, per esempio, Atac vanta un credito di 380 milioni di euro, mentre alla voce crediti verso clienti, che include la vendita di biglietti e il noleggio dei mezzi, il credito ammonta a 142 milioni di euro
Nel dettaglio, la gara è suddivisa in due lotti, 20 milioni il primo, 16 il secondo e punta a individuare il soggetto disposto ad accollarsi i crediti. E proprio qui sorge la domanda, chi si accollerà tale stock?
Nel frattempo cresce il malumore delle opposizioni verso la gestione dell’azienda. In un’intervista a Radiocolonna.it il consigliere dem Ilaria Piccolo ha riservato dure critiche al management. “Quello che davvero preoccupa è l’assenza di una linea. Rettighieri è stato mandato via due mesi dopo il suo piano industriale, poi Fantasia sembrava dovesse rimettere in piedi l’azienda e infine sono arrivate le indicazioni vaghe e confuse di Rota. Non si capisce più nulla”, spiega la consigliera dem.
“Noi vogliamo capire che cosa abbia in mente questa amministrazione per l’Atac e finora non lo abbiamo capito. Soluzioni per Atac zero, ecco tutto”. Sul banco degli imputati anche la mancanza del bilancio e del piano industriale. “Stiamo tutti aspettando con ansia questi due documenti, al momento non ce n’è traccia. Solo allora potremo capire come muoverci”.